Sciopero generale del 28 novembre: giornata ad alto rischio disagi in tutta Italia

Trasporti a singhiozzo, scuola e stampa coinvolte: ecco cosa funziona e cosa no

Giornata complicata quella di oggi, venerdì 28 novembre 2025, segnata da un nuovo sciopero generale che coinvolge un ampio ventaglio di categorie: dai treni agli aerei, dal trasporto pubblico locale alla scuola, fino al settore dell’informazione. Un’astensione dal lavoro proclamata da numerose sigle del sindacalismo di base e destinata a farsi sentire soprattutto nei grandi centri urbani e sulle principali direttrici del Paese.

Il comparto ferroviario è in agitazione dalle 21 di ieri sera: Trenitalia, Trenord, Italo e le altre aziende del gruppo Fs garantiscono solo le fasce di legge (6-9 e 18-21), mentre per tutto il resto della giornata sono possibili cancellazioni, ritardi e limitazioni. Le aziende invitano i passeggeri a verificare la situazione in tempo reale tramite app, infomobilità e call center, perché gli effetti dello sciopero potrebbero protrarsi anche oltre le 21.

Molto critica la situazione del trasporto pubblico locale, soprattutto a Roma, dove l’intera rete Atac – metro A, B/B1, C, bus e tram, oltre ai servizi in subaffidamento – rischia di fermarsi nelle fasce di non garanzia (8.30-17 e dalle 20 a fine servizio). Possibili stop anche ai collegamenti notturni e riduzione dei servizi in stazioni metro eventualmente aperte. Diverso lo scenario a Milano: Atm assicura la piena regolarità del servizio. A Napoli fasce protette tra 5.30-8.30 e 17-20, con orari rimodulati su bus, tram, funicolari e Metro 1. A Firenze garantiti solo alcuni slot per bus e tramvia (6.30-9.30 e 17-20).

Lo sciopero coinvolge anche il trasporto aereo. L’Enac ricorda che rimangono garantiti i voli nelle fasce 7-10 e 18-21, i collegamenti da e per le isole, i charter autorizzati, i voli nazionali già in volo allo scattare della protesta e tutti gli arrivi intercontinentali, oltre a una parte delle partenze programmate. Tuttavia, anche negli aeroporti si registrano possibili ritardi, riprogrammazioni e affollamento ai banchi informativi.

La scuola partecipa massicciamente all’agitazione, con un’adesione trasversale di sigle del sindacalismo di base e organizzazioni autonome che includono Cub, Cobas, Usb, Unicobas, Si Cobas, Fisi e molte altre. L’impatto potrà variare da istituto a istituto: lezioni sospese, presidi ridotti, servizi amministrativi rallentati.

A fermarsi, infine, è anche una parte della stampa: i giornalisti protestano per il rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto da ormai nove anni, con possibili ripercussioni sull’aggiornamento dei siti e sulla messa in onda di alcuni notiziari.

Una giornata, insomma, in cui serviranno pazienza, informazioni aggiornate e un piano B per gli spostamenti.