Imprese varesine tra prudenza e calo della produzione: i motivi della debolezza trimestrale

Il quadro che emerge dall'indagine congiunturale sul trimestre estivo di quest'anno sull'industria varesina del Centro studi di Confindustria Varese

VARESE – Nel terzo trimestre 2025, l’indagine congiunturale sull’industria varesina del Centro studi di Confindustria Varese, segnala un calo dei livelli produttivi rispetto al trimestre precedente, in parte riconducibili a fattori stagionali (trimestre estivo), in parte legati alle singole filiere: il saldo complessivo delle risposte sulla produzione scende a -39,5 punti percentuali (era -7,1 p.p. nel II trimestre 2025). Gli ordinativi totali virano in leggero negativo (-5,7 p.p.), mentre gli ordinativi esteri registrano un calo più marcato (-21,3 p.p.).

Il quadro riflette una fase di debolezza congiunturale trascinata dai trimestri precedenti, con una gestione prudente di capacità e scorte. Le imprese varesine operano in un contesto internazionale che, pur meno teso rispetto al passato sui costi energetici e con l’inflazione nell’eurozona abbastanza stabile sul 2%, resta caratterizzato da una domanda estera discontinua e condizioni finanziarie ancora restrittive. L’export mostra andamenti volatili (dazi e cambio), con il mercato USA altalenante: dopo il frontloading di inizio anno, agosto ha segnato una flessione seguita da un rimbalzo a settembre; sui primi nove mesi il saldo verso gli USA rimane positivo in valore. La produzione industriale ha registrato un calo congiunturale nel terzo trimestre 2025 (-0,5% sul secondo).

Sotto il profilo a consuntivo, nel terzo trimestre 2025 il saldo complessivo delle risposte (calcolato come la differenza tra la percentuale di imprese che dichiarano un aumento e quelle che dichiarano una diminuzione della produzione rispetto al trimestre precedente) è stato pari a -39,5 punti percentuali. Prevale la quota di imprese che dichiara una diminuzione della produzione (53,5%), seguita dalla stabilità (32,5%) e dall’aumento (14,0%): il metalmeccanico risulta l’unico comparto con una sostanziale tenuta del tono congiunturale, al cospetto di una generale diminuzione di tutti gli altri.

Il grado di utilizzo degli impianti scende in media al 70,3% (dal 73,7% del trimestre precedente). Le previsioni sulla produzione per il quarto trimestre 2025 risultano migliori rispetto al consuntivo, con un saldo delle risposte pari a +12,0 p.p. e una distribuzione delle attese così composta: il 26,0% delle imprese si aspetta un aumento, il 60,0% stabilità e il 14,0% diminuzione. Il recupero atteso appare più marcato nella moda e nel meccanico, più cauto nel chimico-farmaceutico, mentre nella gomma-plastica prevale ancora una debolezza congiunturale. Il quadro è coerente, come nelle edizioni degli anni scorsi, con la stagionalità (riavvii produttivi post-estivi e ricostituzione scorte) e con l’allentarsi di alcuni vincoli dal lato costi (calo dei prezzi energetici), pur in presenza di una domanda estera non ancora pienamente tonica.

Alla fine del terzo trimestre 2025, la dinamica del portafoglio ordini totale evidenzia per il 36,7% delle imprese un aumento rispetto alla fine del trimestre precedente, per il 42,4% un calo e per il 20,9% una stabilità, con un saldo lievemente negativo pari a -5,7 punti percentuali. Il quadro degli ordinativi esteri risulta più debole: 29,6% aumento, 50,8% diminuzione e 19,6% stabilità, con saldo -21,2 p.p. Nel confronto tra filiere, spicca la maggiore resilienza del meccanico (unico comparto con gli ordini totali in campo positivo e tenuta degli esteri), mentre chimico, gomma-plastica e moda risentono di più della domanda estera debole.

Nel terzo trimestre 2025, a livello provinciale, l’Inps rileva che nel comparto industriale sono state autorizzate 1.284.516 ore di cassa integrazione guadagni ordinaria, in calo sia rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2024 (-42,1%), sia rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2025 (-49,5%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel terzo trimestre 2025 sono state autorizzate 1.827.244 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel comparto industriale, in calo sia rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2024 (-26,0%), sia rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2025 (-40,9%).

Guardando all’intero periodo gennaio-settembre 2025, sono state autorizzate complessivamente 8.601.738 ore di cassa integrazione guadagni nel comparto industriale, in calo rispetto allo stesso periodo del 2024 (-11,6%).