COMO – La Guardia di Finanza di Como ha eseguito all’alba tre misure cautelari per bancarotta fraudolenta aggravata: due persone sono finite in carcere, una ai domiciliari. L’ordinanza è stata emessa dal Tribunale di Como su richiesta della Procura, in seguito al fallimento, nel dicembre 2022, di una società comasca attiva nella telefonia mobile. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Simona De Salvo, sono partite da un mancato versamento IVA per oltre 800.000 euro.
Gli accertamenti hanno portato alla luce gravi irregolarità: secondo la Guardia di Finanza, l’amministratore della società, insieme alla sua compagna, avrebbe distratto fondi aziendali e ostacolato il recupero crediti da parte dell’Erario e dei fornitori. Una parte significativa del patrimonio è stata dirottata verso società estere costituite in Gran Bretagna, negli Stati Uniti e in paradisi fiscali come le Isole Vergini.
I militari hanno ricostruito una gestione fraudolenta con l’uso di fatture false per 1,3 milioni di euro, documentazione contabile incompleta e la presentazione di bilanci alterati per ottenere un mutuo statale da 800.000 euro. Il denaro, ottenuto con garanzia pubblica, è stato poi trasferito su un conto bancario in Texas, intestato all’amministratore e a un suo complice.
Il passivo fallimentare accertato supera i 2,8 milioni di euro, gran parte dei quali a danno dello Stato. Le indagini hanno coinvolto anche ex dipendenti e analisi dei conti correnti, rivelando un sistema volto a svuotare le casse societarie per uso personale. Ora per i tre indagati si attende il processo.













