A Varese torna il Presepe vivente: la città in cammino dietro alla stella cometa

Martedì 23 dicembre tra Basilica e piazza San Vittore la XXVI edizione dell’evento che unisce tradizione, teatro, volontariato e solidarietà

Come ogni anno, anche questo Natale Varese si raccoglierà attorno al suo Presepe vivente, uno degli appuntamenti più sentiti dalle famiglie e dalla comunità cittadina. Martedì 23 dicembre, tra la Basilica e piazza San Vittore, andrà in scena la ventiseiesima edizione di una manifestazione che ha saputo trasformarsi nel tempo in un vero simbolo dell’identità varesina, capace di coniugare fede, partecipazione, cultura e attenzione al prossimo.

Una grande macchina di comunità

L’evento coinvolge numeri importanti: circa trecento bambini e ragazzi impegnati negli accampamenti dei Magi, decine di volontari, oltre cento persone al lavoro nell’organizzazione, la partecipazione delle guide e degli scout dell’Aggs Varese 2 e il sostegno concreto all’Avsi, alla quale sarà devoluto il ricavato di panettoni e prodotti solidali destinati ai progetti attivi in Ucraina, Palestina, Libano, Siria, Giordania e Italia. Il tutto con il patrocinio del Comune di Varese e in collaborazione con la parrocchia di San Vittore.

Lo spettacolo: la storia vista dalla stella e dai Magi Il cuore della manifestazione sarà lo spettacolo in piazza San Vittore alle ore 17, che quest’anno sceglie una prospettiva particolare: quella della stella cometa e dei Re Magi, simboli di viaggio, ricerca e desiderio di andare incontro al mistero del Natale. Sul palco

giovani interpreti, molti con esperienze di formazione teatrale anche al Piccolo Teatro di Milano. Fra i protagonisti Emilia Tiburzi nel ruolo dell’angelo, Marco Mavaracchio, Alberto Pierazzini e Antonio Perretta nei panni dei Magi, Selene Scarpellini come Maria accanto al figlio nel ruolo del Bambino Gesù, mentre San Giuseppe sarà interpretato da uno scout.

Andrea Chiodi, ideatore e regista del Presepe vivente varesino, sottolinea il carattere profondamente comunitario di questa esperienza: non un lavoro, ma un dono nato e cresciuto insieme alla città. Ogni edizione porta una lettura diversa della Natività, con sguardi e linguaggi che negli anni hanno oscillato tra tradizione, testi medievali e scritture contemporanee. Quest’anno il racconto segue chi cammina e chi cerca, un invito a mettersi in movimento anche nel presente.

Ancora una volta, dunque, Varese si prepara a vivere un momento collettivo che intreccia memoria, emozione e futuro, accompagnata dalla luce della sua stella cometa.