Natale di solidarietà a Varese: 10mila euro in buoni spesa alle famiglie in difficoltà

L’associazione Farsi Prossimo sostiene le Caritas del Decanato con tessere prepagate per aiutare chi vive una situazione di fragilità economica.

Un Natale all’insegna della solidarietà e della prossimità concreta. L’associazione Farsi Prossimo di Varese ha donato 10.000 euro in buoni spesa alle Caritas parrocchiali del Decanato di Varese, attraverso la distribuzione di tessere prepagate destinate alle famiglie e alle persone in difficoltà.

Il contributo rafforza il sostegno già garantito dai Centri di Ascolto attivi nelle 34 parrocchie del territorio varesino, che accompagnano quotidianamente chi si trova ad affrontare situazioni di disagio economico e sociale.

Una rete solidale che opera tutto l’anno

Farsi Prossimo è l’associazione che lavora a fianco della Casa della Carità, punto di riferimento cittadino per l’accoglienza e il supporto alle fragilità. Grazie a una rete strutturata con le Caritas parrocchiali, l’associazione è attiva durante tutto l’anno nel rispondere ai bisogni legati a povertà, precarietà lavorativa, emergenze abitative e solitudine.

I buoni spesa distribuiti in questi giorni sono destinati a persone e famiglie già prese in carico dai Centri di Ascolto, all’interno di percorsi che non si limitano all’aiuto immediato, ma puntano a costruire forme di accompagnamento e sostegno durature nel tempo.

Monsignor Gioia: «Un segno forte che nasce dalla comunità»

«Questo dono vuole essere un segno forte di un Natale vissuto nella condivisione, che rimette al centro i valori autentici della festa: la vicinanza, la cura dell’altro, la responsabilità verso chi è più fragile» – ha dichiarato monsignor Gabriele Gioia, presidente di Farsi Prossimo e prevosto di Varese.

Un’azione che, ha aggiunto, «nasce dal lavoro quotidiano della nostra comunità e si realizza grazie alla collaborazione con le Caritas parrocchiali e con chi, come don Matteo Rivolta, si impegna ogni giorno per intercettare i bisogni reali e costruire risposte concrete».