Con l’avvicinarsi del Capodanno tornano puntuali gli inviti a festeggiare con responsabilità. Al centro dell’attenzione, ancora una volta, ci sono i botti e i fuochi d’artificio, da sempre tema “caldo” per i rischi che comportano a persone, animali e ambiente. In diversi Comuni del territorio si moltiplicano ordinanze e appelli alla prudenza, con scelte differenti ma un obiettivo comune: garantire un inizio d’anno sicuro e sereno.
Varese: scatta il divieto totale
Linea dura nel capoluogo. Il Comune di Varese ha emanato un’ordinanza che vieta l’utilizzo di botti, petardi e artifici pirotecnici di qualsiasi tipo dalla mezzanotte del 31 dicembre 2025 a quella del 1° gennaio 2026. Il divieto riguarda luoghi pubblici e privati, al chiuso e all’aperto, soprattutto nelle vicinanze di abitazioni, ospedali e aree frequentate da persone e animali, con particolare attenzione alla tutela dei cani.
Il provvedimento mira a prevenire incidenti, ridurre l’inquinamento atmosferico e limitare il rischio di incendi e danni alla vegetazione. Restano esclusi solo eventuali spettacoli pirotecnici autorizzati dalle autorità competenti e svolti nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza. Chi non rispetterà il divieto rischia sanzioni fino a 500 euro, oltre al sequestro del materiale pirotecnico.
Nei Comuni limitrofi prevale il richiamo al buon senso
Diversa la situazione nei Comuni della cintura varesina, dove molti sindaci hanno scelto di non emanare ordinanze restrittive, affidandosi alla responsabilità dei cittadini. È il caso di Azzate, dove negli anni passati era stato ribadito il divieto ma per questo Capodanno si è deciso di non intervenire con un provvedimento formale.
A Mornago il sindaco Davide Tamborini spiega la scelta: «Ci rimettiamo alla coscienza civica e sociale dei cittadini, con l’auspicio che vogliano festeggiare senza arrecare danni a persone, animali o cose». A Casale Litta, invece, la rinuncia all’ordinanza è stata definita “obbligata”: «Non abbiamo il personale necessario per farla rispettare – sottolinea il sindaco Graziano Maffioli – ma abbiamo comunque diffuso un avviso per sensibilizzare la popolazione sui pericoli dei botti e sul rispetto degli animali».
Busto Arsizio dice no ai fuochi: “Meglio i droni”
A Busto Arsizio cresce la mobilitazione contro botti e fuochi d’artificio. Legambiente BustoVerde, insieme ad altre associazioni come Plastic Free e Lipu, aderisce alla campagna “Belli i fuochi, ma…”, che punta a informare la cittadinanza sui danni ambientali e sanitari causati dai petardi.
Le associazioni ricordano come i fuochi rilascino sostanze chimiche tossiche che restano nell’aria per giorni, aumentando le polveri sottili PM10 e PM2.5, con effetti negativi su cuore e polmoni. Pesanti anche le conseguenze sugli animali: danni all’udito, stress, disorientamento, attacchi di panico, ferimenti, fino alla morte per infarto o incidenti. Senza dimenticare l’abbandono di nidi e tane e l’avvelenamento causato dall’ingestione dei residui.
Le alternative: spettacolo sì, ma sostenibile
Per festeggiare l’arrivo del 2026 senza rinunciare allo spettacolo, le associazioni propongono soluzioni alternative: show di droni luminosi, giochi di laser su palazzi e monumenti, fontane danzanti e “spark”, scintille luminose biodegradabili.
Sulla stessa linea anche l’assessore al Bilancio di Busto Arsizio, Alessandro Albani, da sempre sensibile alla tutela degli animali. «I botti causano incidenti, danneggiano gli animali e rappresentano uno spreco economico – osserva –: in pochi minuti vengono bruciate risorse che non lasciano altro che residui». Per Albani, l’evoluzione della tradizione passa da nuove tecnologie: «In molte città i fuochi sono stati sostituiti da spettacoli di droni, coreografie nel cielo che sono spettacolari, sicure e sostenibili. Non è una rinuncia, ma un cambiamento necessario».













