Mobilitazione per palazzo Minoletti

Un appello per Palazzo Minoletti riporta Gallarate al centro del dibattito internazionale sul recupero dell’arte contemporanea. A firmarlo sono i curatori della mostra dedicata all’urbanista milanese, ora ospite alla Gam, ma anche una lunga lista di enti e professionisti dell’architettura mondiale. Il gallaratese Matteo Scaltritti, docente universitario e firmatario insieme a Piermichele Miano a nome della Società per gli studi Patri, spiega così l’iniziativa: «Si vuole contribuire a un costruttivo dialogo su un intervento che, senza dubbio, costituirà un’importante occasione, anche di visibilità, per tutta la città di Gallarate». Nel documento si chiede, infatti, che – nel ventilato trasferimento della biblioteca civica Luigi Majno da piazza San Lorenzo alla già Casa del Fascio – «il processo trasformativo si basi su un approccio di reale conservazione delle sue valenze

documentali e della sua consistenza materica». Per questo motivo si raccomanda «uno studio approfondito e completo sull’edificio, basato sulla raccolta di tutto il materiale documentario e archivistico». Perché solo «un’esaustiva documentazione che permetta di conoscere il Palazzo, può essere garanzia per un valido progetto di restauro». Sottoscrittori della lettera sono, oltre ad Accossato e Luigi Trentin, curatori della mostra «Giulio Minoletti, visioni urbane di Maurizio Montagna», e a «Docomomo», personalità di spicco del sapere italiano e svizzero. In ordine sparso, Maurizio Carones, direttore di «A.L.» Rivista Architetti Lombardi, e il suo omologo oltreconfine, Alberto Caruso della Rivista di architettura e urbanistica svizzera; il presidente dell’Ordine varesino degli architetti, numerosi docenti universitari e la stessa Cristiana Minoletti, erede dell’urbanista che firmò il palazzo di piazza Garibaldi.

f.tonghini

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