Roma, 22 feb. (Apcom) – Una visitazione apostolica per indagare
gli “stili di vita” delle suore degli Stati Uniti, lanciata dal
Vaticano a fine dicembre, sta entrando nel vivo in questi giorni
tra molta curiosità e qualche protesta.
“Sebbene sarei felice di dialogare con tutte le superiori
generali in persona, capisco che non è fattibile”, scrive in una
lettera di venerdì scorso la visitatrice apostolica, suor Clare
Millea. “E’ anche possibile ricorrere a telefono, skype e
comunicazioni scritte”. L’indagine si svolgerà in tre fasi: dopo
un primo scambio di informazioni con le superiori dei circa 400
conventi d’oltreatlantico, l’inviata del Vaticano compilerà una
relazione e, infine, disporrà vere e proprie visite ‘in loco’. Lo
studio dovrebbe concludersi entro il 2011 con un rapporto
“dettagliato” e “confidenziale” al Vaticano. L’indagine vaticana
si limiterà alle circa 59 mila suore impegnate nell’apostolato e
non si occuperà delle religiose di clausura.
La Santa Sede ha stabilito questa iniziativa con un decreto
firmato – dopo approvazione del Papa – dal card. Franc Rodé e da
mons. Gianfranco A. Gardin, rispettivamente prefetto e segretario
della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le
società di vita apostolica, lo scorso 22 dicembre. La visitazione
apostolica “indaga la qualità di vita delle donne religiose negli
Stati Uniti”, vi si legge. Una formulazione piuttosto vaga e
precisata sul sito appositamente creato per la visitazione,
www.apostolicvisitation.org. Il dicastero vaticano responsabile
degli ordini religiosi “è consapevole che mentre sono emerse
negli Stati Uniti molte nuove congregazioni, molte altre si sono
ridotte e l’età media è aumentata. Il lavoro apostolico è anche
significativamente cambiato a causa dei cambiamenti sociali”.
La visitazione sarà “una splendida espressione della
preoccupazione e del sostegno della Chiesa per la vita religiosa
in America”, scrive suor Millea, che rivela di aver ricevuto
“molte comunicazioni” di sostegno. Critica, invece la National
Coalition of American Nuns, che definisce l’iniziativa “confusa,
dubbia, distorta” nonché “non necessaria”. Questa associazione
progressista di religiose afferma, in una nota: “Siamo
sospettose del vero intento dietro questa visitazione poiché
ricordiamo alcune recenti dichiarazioni del card. Franc Rodé”,
che ha criticato lo “pseudo-aggiornamento” nella vita religiosa.
“Queste affermazioni rivelano una difficoltà a capire le donne
religiose contemporanee?”, domanda la nota. Una visitazione
apostolica nei seminari maschili statunitensi è già stata
condotta dal Vaticano negli anni 2005-2006, in seguito allo
scandalo dei preti pedofili.
Ska
MAZ
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