Blitz contro il lavoro nero Al setaccio pub e ristoranti

CASTIGLIONE OLONA Tredici lavoratori in nero in cinque locali: attività sospese e multe salatissime. Quello appena trascorso è stato un fine settimana di intenso lavoro per gli ispettori della direzione provinciale del lavoro di Varese che, assieme ai militari dell’Arma, sabato sera hanno passato al setaccio nove locali in tutta la provincia. A finire nella rete sono stati cinque dei bar-ristoranti, pizzerie e pub controllati tra Malnate, Castiglione Olona e Lavena Ponte Tresa. A fine serata il conteggio dei lavoratori in nero ammontava a 13 persone e per i locali coinvolti è scattata la sospensione dell’attività imprenditoriale per la presenza di

lavoratori in nero in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori occupati. Oltre alla sospensione dell’attività gli ispettori hanno anche comminato delle sanzioni amministrative e avviato delle contestazioni per evasioni contributive Inps e premi Inail. Sarà un Natale amaro per i 5 gestori dei locali colpiti dal controllo. Per ciascuno dei lavoratori in nero dovranno corrispondere una sanzione pari a 3150 euro più 150 euro per ogni giorno di lavoro prestato dal lavoratore in nero. Le sanzioni, ancora in corso di definizione, ammontano ad un totale di circa 50 mila euro, oltre alle contestazioni di carattere contributivo. 

I lavoratori trovati nei locali irregolari sono quasi tutti italiani, tra di loro anche qualche straniero, tutti comunque regolarmente presenti sul territorio. Erano impiegati come camerieri in sala, aiuto cuoco o lavapiatti nei ristoranti e nei pub.  «Per noi si tratta di un’attività ordinaria – spiega il responsabile del servizio ispezione lavoro Luigi Nappa, parlando dell’operazione – che viene compiuta periodicamente prestando particolarmente ai settori ritenuti più sensibili dal punto di vista del lavoro nero e quello della ristorazione è senz’altro tra questi. Dietro al lavoro ordinario c’è anche un’attività di intelligence che viene condotta seguendo determinati parametri che ci consentono di individuare con maggior precisione le singole attività interessate dal fenomeno». Se fino a qualche anno fa i lavori da cameriere pagati a serata erano uno degli espedienti più percorsi dai giovanissimi per racimolare qualche soldo, oggi il lavoro nero nei bar e nei ristoranti non è più solo un gioco da ragazzi. Le fila delle persone disposte a lavorare senza contratti e senza tutele si sono infoltite: «Tra i lavoratori trovati completamente non in regola ce ne sono alcuni di 35 o 40 anni – spiega Nappa -. Non sono più solamente i ragazzi di 20 anni che si affacciano a questo tipo di attività, ma anche qualche persona di mezza età». In buona sostanza si può parlare di un peggioramento della situazione, diverse le persone in stato di bisogno che accettano di lavorare al di fuori delle regole per arrotondare un reddito basso o per sopperire alla mancanza di un lavoro.
Alessandro Madron

b.melazzini

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