VARESE D’Alessio scalda il PalaWhirlpool con il suo stile neomelodico. A sorpresa sul palco anche Valeria Marini. Sono passate da poco le 22.30 i duemila del palazzetto cantano ininterrottamente da un’ora e un quarto. Sul palco ci sono ancora le note di “E poi Poropopo” accompagnate dal balletto che si esibisce a cavallo di uno scooter Lambretta, e da fondo palco, in un mini abito color argento, fa il suo ingresso Valeria Marini. «Siete fantastici. È
sempre una grande emozione stare qui sul palco. Grazie Gigi per le emozioni che ci regali», ha detto la Valeria nazionale prima di scendere dal palco e con la macchina fotografica assistere ad alcune canzoni di Gigi D’Alessio in mezzo al pubblico filmando e ballando. La soubrette è testimonial da ormai un anno del marchio motociclistico e segue alcune date del tour di D’Alessio.
Una grande festa insomma quella che Gigi regala ai fan radunati al palazzetto in un freddo sabato sera di inizio dicembre. Sul palco oltre al cantante napoletano una carrellata di ospiti “virtuali” con due grandi omaggi uno a Michael Jackson e l’altro a Totò che dal grande schermo che fa da sfondo al palco canticchia un motivetto tutto in dialetto partenopeo, e i bambini del video realizzato per la Giornata Mondiale contro l’Aids del 1° dicembre sulle note di “Gente come noi”. C’è anche un’orchestra perfettamente sincronizzata con i motivi suonati in diretta al PalaWhirlpool, e Gigi D’Alessio in super forma arriva a dirigerla. In effetti, il cantante regala due ore e mezza ininterrotte di musica da un lato all’altro del palco, ora accompagnandosi al pianoforte, ora con la chitarra, ora seduto su uno sgabello a centro palco, ora accennando qualche passo di danza. Sembra un grillo: canta, balla, parla, si muove, pieno di carica e passione. E con lo stesso entusiasmo risponde il pubblico che canta dall’inizio alla fine ogni canzone, anche quelle tutte dialettali, e a cui D’Alessio spesso lascia il microfono in un coro unico ed entusiasta. E tra il pubblico c’è chi le sa proprio tutte, chi si emoziona fino alle lacrime chiamate dai testi di Gigi che risvegliano qualche ferita ancora aperta, chi registra tutto con la videocamera ballando forsennatamente (lasciando più di qualche dubbio sul risultato di quelle riprese).
Elena Botter
f.tonghini
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