Cocquio, lunghe ricerche Ma le mani non ci sono

ISPRA Sono entrati in azione alle 9 di mattina setacciando per oltre tre ore il giardino di casa e un paio di parchi vicini ma delle mani nessuna traccia. Così per tutta la mattinata, i cani del nucleo cinofilo Rru (ricerche resti umani) del gruppo di protezione civile di Milano, si sono dati da fare scrutando ogni angolo di terra in cerca delle mani di Carla Molinari, l’ottantaduenne di Cocquio Trevisago selvaggiamente uccisa nella notte del 5 novembre nella sua villa di via Dante.

Di resti umani neppure l’ombra, anche se a un certo punto era sembrato quasi che una clamorosa svolta avesse potuto esserci. Intorno alle 10.20, infatti, si sono vissuti alcuni minuti di concitazione nel momento in cui tre cani, dopo aver lanciato segnali inequivocabili, sembravano aver fiutato la pista giusta. A questo punto gli specialisti hanno iniziato a scavare prestando grande attenzione a tutto ciò che veniva raccolto dal terreno. Alla fine era però un falso allarme. Quello che i cani hanno fiutato non erano resti umani: dopo alcuni minuti di ricerche, gli esperti hanno fatto riemergere dal fondo alcuni pezzi di legno bruciato.

e.marletta

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