Rapina in gioielleria Orafo ferito

CARDANO AL CAMPO L’hanno colpito con il calcio di una pistola alla testa e sono fuggiti razziando gioielli e preziosi per alcune migliaia di euro.
Il bottino del colpo messo a segno intorno alle 10 di oggi, giovedì 17 dicembre, ai danni della gioielleria Brombana di via al Parco a Cardano è ancora in fase di quantificazione. Luigi Brombana, il quarantacinquenne gallaratese che da quasi 20 anni è titolare dell’omonima gioielleria con annesso laboratorio orafo, non ha ancora terminato l’inventario

dei monili sottratti in pochi minuti: i due rapinatori hanno quasi svuotato la cassaforte del negozio dove l’orafo custodiva pietre e metalli pronti per essere lavorati.
Prima di sparire la coppia di rapinatori ha sferrato un colpo in fronte alla vittima con il calcio di una pistola (forse una scacciacani): un colpo che non ha arrecato ferite gravi a Brombana, che è stato medicato sul posto dai soccorritori della Croce Rossa di Gallarate rifiutando il ricovero in ospedale.
Intanto è caccia all’uomo per i carabinieri di Gallarate e Varese: la telecamera posta a sorveglianza dell’ingresso al negozio avrebbe ripreso fotogrammi utili dei due poco prima che entrassero in azione. Inoltre è stata ritrovata la vecchia Y10 blu utilizzata dai balordi per la fuga. La vettura è stata abbandonata in via Mameli a circa 500 metri di distanza dal luogo della rapina, in favore di un mezzo più sicuro.
Anche dalla macchina, rubata qualche giorno fa in provincia di Varese, potrebbero emergere tracce utili all’inchiesta come anche dai rilievi scientifici eseguiti dai carabinieri subito dopo il fatto.
I banditi si sono presentati all’ingresso del negozio e hanno suonato il campanello per farsi aprire: nulla nel loro aspetto poteva far sorgere dubbi e Brombana ha aperto. In quel momento l’orafo stava lavorando: il negozio è composto da due locali. Uno più grande, che ospita il punto vendita con bancone e vetrina e un piccolo tavolo da lavoro, l’altro, più piccolo, ospita invece la cassaforte e il laboratorio vero e proprio. Quando i rapinatori sono entrati in azione il gioielliere aveva appena aperto il “forziere” per prelevarne i gioielli da lavorare e i due malviventi sono riusciti quasi a svuotarla.
L’orafo non ha potuto fare niente: uno dei due rapinatori era armato di pistola. L’arma era puntata addosso alla vittima. Una volta riempiti i borsoni con il bottino i due hanno cercato di ammanettare Brombana impedendogli così di chiedere aiuto. A questo punto la vittima avrebbe tentato di divincolarsi rimediando il colpo al viso. La coppia di balordi non è però riuscita a bloccare l’uomo che ha dato l’allarme subito dopo l’uscita di scena dei due. Forse anche per questo i rapinatori hanno immediatamente abbandonato l’auto usata per la rapina, con il vetro del lato passeggero ancora sfondato dopo il furto, accelerando i tempi di cambio del mezzo.
Simona Carnaghi

s.bartolini

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