Sesso nei bagni pubblici Otto denunciati a Varese

VARESE (lr) Colti in flagrante durante i loro incontri sessuali cinque insospettabili professionisti varesini, sposati e con figli, e tre stranieri indigenti, tutti e 8 incensurati e accusati di atti osceni in luogo pubblico. Il luogo sono i bagni della stazione Fs di Varese diventati, così sostengono gli agenti della Polfer che hanno condotto le indagini, un vero e proprio punto di riferimento per persone altolocate del Varesotto e delle province limitrofe come Como e Milano.

Tutte a caccia di rapporti sessuali occasionali con altri uomini, giovani e non solo per lo più stranieri, da adescare in stazione.
Sì perché erano i «consumatori finali» a scegliere la preda cui chiedere delle prestazioni sessuali, molto probabilmente dietro l’offerta di un compenso che pare si aggirasse tra i 10 e i 20 euro. Al contrario di quel che accade di solito per strada si tratterebbe in questo caso di una sorta di prostituzione occasionale nel luogo individuato dai clienti abituali. Ed erano i clienti gli adescatori che sceglievano accuratamente i loro bersagli, cioè uomini stranieri in evidenti difficoltà economiche disposti a tutto pur di raggranellare qualche euro. Rivolgevano loro degli sguardi ammiccanti per attirarli nei bagni per poi manifestare senza inibizioni le loro reali intenzioni. Si tratta di un viavai intenso che negli ultimi mesi, complice il tam tam sul web, è andato ulteriormente aumentando. Sui forum specializzati, infatti, è comune la pratica di scambiarsi dritte sui luoghi migliori per gli incontri.
Una prassi seguita e più volte interrotta dagli agenti in questi mesi. Le effusioni avvenivano spesso con la porta aperta, e dunque alla vista di chiunque si fosse affacciato ai bagni. E infatti le indagini sono partite proprio da una serie di segnalazioni di singoli passeggeri infastiditi dagli «spettacoli» intimi in cui erano incappati nell’innocente tentativo di usare i servizi igienici.
Gli adescati sono un indiano di 25 anni, un croato di 60 e un tunisino di 35, mentre gli italiani sono uomini di tutte le età, dai 33 agli 80 anni «e quando li abbiamo colti in flagrante hanno provato vergogna sì, ma non per quello che stavano facendo – hanno raccontato Claudio Caroselli e Corrado Musso, dirigente lombardo e varesino della Polfer – ma per il terrore che le loro famiglie potessero essere informate del fatto».

e.marletta

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