Torino, 12 feb. (Apcom) – “Vado in cielo, troverò qualcuno che mi ama”. Così ha scritto in un biglietto, l’ultimo prima di impiccarsi, Emanuele, il giovane di 28 anni suicidatosi ieri notte all’interno magazzino della Tecnodrink di Vinovo, dove lavorava. Il biglietto era indirizzato alla madre: dietro la decisione la paura di perdere il posto di lavoro, visto che la cooperativa dove lavorava da 4 anni mercoledì scorso aveva annunciato la mobilità ai dipendenti.
Il biglietto è stato trovato a casa del giovane a Vinovo, dove viveva col fratello. Era indirizzato alla madre, che vive in un’altra abitazione con il suo compagno (Emanuele non aveva più il padre, morto per un tumore). Emanuele, raccontano i colleghi, negli ultimi tempi era taciturno e nervoso, diceva che aveva paura di perdere il posto di lavoro. Ma a nessuno aveva espresso l’intenzione di suicidarsi. A trovare il corpo del giovane nel magazzino è stato il suo datore di lavoro che ha subito dato l’allarme al 118, ma per il ragazzo non c’era più nulla da fare.
Gde/Cro
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