VARESE Qualche giorno fa, nel bel mezzo del parco Zanzi, è stata trovata un’iguana morta. L’animale risultava sbranato da un predatore. Lo scheletro era stato spolpato, mentre la coda e le zampe posteriori apparivano ancora integre. Più di un passante, condotto lì dal fiuto del proprio cane, ha fatto la singolare scoperta. E sicuramente più d’uno si sarà domandato cosa ci facesse, sulla riva del lago di Varese, un mini dinosauro qual è un’iguana. Con il corpo verde brillante e la vistosa cresta, il rettile è infatti originario dell’America Latina e nel nostro territorio può sopravvivere solo in terrari costruiti ad hoc.«Eppure, l’iguana è il secondo rettile più diffuso nelle case dei varesini dopo il geco» spiega Antonio Leuzzi, dell’Arca di Noè. «Difficile stimare quanti esemplari ci siano in città. Non è un animale adatto a tutti. Bisogna avere un grosso terrario in cui riprodurre l’habitat naturale del rettile. La temperatura è importante: serve un’escursione da 30 a 24 gradi tra il giorno e la notte. Un’iguana adulta può raggiungere anche la lunghezza di 1 metro e 50 e un peso di 9 chili. È vegetariana e, in cattività, vive circa 7 anni». Nonostante sia un animale poco gestibile, ci sono cittadini che si cimentano nell’allevamento, spesso con la tecnica del fai da te. «Il numero di iguane presenti a Varese rimane sommerso perché chi li possiede spesso non reputa importante farsi seguire da un veterinario» aggiunge Amedeo Pini, veterinario varesino e conduttore della trasmissione «mondo animale» in onda ogni domenica alle 7 su Raidue. «Il che sarebbe utile: ci sono patologie carenziali che, se non curate per tempo, possono portare
l’animale alla morte». Cosa potrebbe quindi essere accaduto alla malcapitata iguana della Schiranna? Una volta acquistata, al prezzo di circa 150 euro, sarà stata portata a casa. Il proprietario, per stupire gli amici, l’avrà estratta saltuariamente dal rettilario (magari agghindata con il completino hawaiano che si trova in commercio). Il corpo ritrovato alla Schiranna era lungo circa 60 centimetri: poteva quindi essere di un cucciolo maschio o di una femmina di un anno. La seconda ipotesi porta a pensare che il proprietario si sia stancato, ad un certo punto, di prendersi cura dell’iguana e l’abbia abbandonata, magari credendo di darle la libertà. Non si esclude neppure che l’animale sia fuggito durante la pulizia del rettilario. «Solo in estate un’iguana avrebbe qualche possibilità di ambientarsi, ma non può adattarsi ai nostri climi e quindi non ha nessuna chance di sopravvivenza. Non ne sono mai state trovate altre» aggiunge Federica Luoni della Lipu. «I morsi riscontrati sul corpo dell’iguana fanno pensare che a sbranarla sia stata una volpe o un tasso, in quanto un cane si sarebbe limitato a mordere l’animale e ucciderlo, senza cibarsene» continua il veterinario Pini, che continua: «La gente spesso si lascia trascinare dalle mode quando sceglie un animale domestico. Molti si orientano su un’iguana perché fa spettacolo. Dimenticando che si tratta di animali che possono risultare anche aggressivi, che possono mordere o dare colpi di coda – non si esclude che il proprietario se ne sia liberato proprio per questi motivi -. Consiglio a chi proprio ne volesse uno di informarsi bene e di acquistare solo animali nati in cattività, con i certificati in regola».Adriana Morlacchi
e.marletta
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