Si tirano botte da orbi alla festa delle donne

CARDANO AL CAMPO Sfoggio di machismo per celebrare la festa delle donne: quattro uomini si scazzottano davanti alla discoteca «Life» tra mimose e ragazze in libera uscita.
Del resto è noto, nonostante le femministe asseriscano il contrario da 40 anni, lo sfoggio di muscoli riesce sempre a fare breccia nel cuore di una donna. E se il motivo è futile mette pepe alla serata: si picchiano e si insultano per ragioni da derby. Ovvero per una rivalità

campanilista tra Bari e Lecce. Intendiamoci, non per motivi di squadra del cuore, proprio per discriminanti legati alla città d’origine.
E allora il «barese di m…» si arrabbia con il «leccese figlio di…» e si arriva alle mani davanti a donne di ogni età, in fondo deliziate dalla rudezza della situazione. Alla fine per i quattro “gladiatori” da “sabato sera” è arrivata una denuncia per rissa: gli uomini della squadra volanti del commissariato di Gallarate hanno riportato tutto alla normalità, sedando gli animi e deferendo all’autorità giudiziaria i calienti protagonisti del litigio. Che da gladiatori si sono ritrovati semplici ragazzi tra i 20 e i 25 anni dal linguaggio scurrile e dal carattere riottoso e nulla più.
In realtà i litiganti potrebbero essere di più. Anche perché i conti non sembrerebbero tornare: dei quattro denunciati, tre sono originari di Bari (due residenti nel Gallaratese), e uno soltanto è originario di Lecce. Ora, o quest’ultimo è un temerario che da solo ha replicato a insulti e botte di tre avversari, oppure anche lui aveva qualche amico a spalleggiarlo.
In ogni caso la polizia ha identificato con certezza i quattro ragazzi deferiti e per loro non c’è scappatoia. Anche perché lo stesso gruppetto aveva già avuto un diverbio qualche ora prima sempre davanti alla discoteca: solo parole, niente fatti, che la polizia aveva sedato invitando tutti alla calma. Calma che non è durata e ha i visto i poliziotti tornare sul fatto con gente che cercava di scavalcare piante e siepi per fuggire. Il derby è finito alla pari: dovranno tutti presentarsi al giudice.

s.bartolini

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