A Torino ricostruita vagina a ragazza con sindrome di Rokitansky


Roma, 31 mar. (Apcom)
– Un intervento senza precedenti al mondo: per la prima volta all’ospedale Molinette di Torino è stata ricostruita la vagina ad una ragazza nata senza. La giovane torinese, di 18 anni, è affetta dalla sindrome di Rokitansky, una rara sindrome congenita caratterizzata dall’assenza dell’utero, delle tube e della vagina, in presenza delle ovaie. In questi casi si “confeziona” la vagina con varie tecniche, generalmente utilizzando un tratto di intestino, per consentire il rapporto sessuale, ma senza possibilità di concepimento in assenza dell’utero.

L’intervento, eseguito pochi giorni fa dal professor Dario Fontana, direttore della divisione universitaria di urologia 2 dell’ospedale Molinette, coadiuvato dal professor Luigi Rolle, responsabile della struttura semplice di andrologia e dal dottor Luciano Galletto, primario di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale Agnelli di Pinerolo, è stato eccezionale perchè per la prima volta al mondo, in questa ragazza, erano assenti la vagina e l’istmo uterino, ma erano presenti il corpo dell’utero e le tube e, quindi, è stato necessario collegare la nuova vagina costruita con l’intestino con il corpo dell’utero, con la possibilità di una futura gravidanza.

“E’ stato un intervento molto complesso – spiega il professor Fontana – Abbiamo creato un canale tra il retto e la vescica e vi abbiamo inserito la vagina costruita con un tratto di intestino ileo detubularizzato e riconfigurato. Le estremità di questa neo-vagina sono state anastomizzate all’ostio vaginale, normale in questi casi, e ad un orificio praticato nel tratto più declive del corpo dell’utero. Gli obiettivi che ci siamo proposti quando abbiamo programmato questo difficile intervento sono stati 3: il primo di

rendere possibile il flusso mestruale evitando i fortissimi dolori che la ragazza accusava durante il periodo mestruale, il secondo di consentire un normale rapporto sessuale, il terzo di poter sperare in una futura gravidanza. Se i risultati a distanza – racconta – saranno, come speriamo, buoni la paziente potrà avere una vita sessuale normale e, forse, una futura gravidanza anche se, in questo caso, i problemi da risolvere saranno molti, non esistendo una concreta esperienza a questo proposito”.

Apa

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