Cocquio Trevisago Sarà una richiesta di incidente probatorio la prossima mossa dei legali di Giuseppe Piccolomo dopo il ritrovamento della presunta arma del delitto. Chiederanno al gip Giuseppe Fazio che il coltello ritrovato a Cocquio Trevisago, a pochi metri dalla villetta in via Dante dove Carla Molinari è stata uccisa e trovata con le mani mozzate, venga analizzato da un perito super partes, in modo da acquisire i risultati come prove in anticipo rispetto al dibattimento.
/>Piccolomo dal carcere continua a professarsi estraneo ai fatti e ha risposto con il silenzio alle domande del pm durante gli interrogatori in Procura. Ieri in carcere ha parlato per la prima volta al telefono con la moglie Zizì, che aveva sposato dopo la morte della prima compagna e che si trova ora in Marocco, suo paese d’origine. La donna, con la quale l’ex artigiano non ha avuto contatti diretti dal giorno dell’arresto fino al nulla osta concesso ieri dalla Procura, continua a credere nell’innocenza del marito. E’ stata fissata per mercoledì 21 aprile dal pm Luca Petrucci l’udienza per conferire l’incarico degli accertamenti tecnici, durante la quale i legali presenteranno la riserva di incidente probatorio. La richiesta, che il gip valuterà nei giorni successivi, sicuramente riguarderà il coltello. Mentre sulla scatola di cartone ritrovata in casa dell’uomo, contenente dei guanti in lattice che potrebbero essere stati usati sul luogo del delitto e una macchia sospetta sul bordo, i legali si riservano invece di «valutare se sia opportuno chiedere la perizia». «Il ritrovamento del coltello è singolare, perché avviene a cinque mesi dall’omicidio e a pochi passi dal luogo del delitto e se non è stato notato prima significa quantomeno che le ricerche sono state superficiali» spiega l’avvocato Simona Bettiati, che insieme a Giovanni Pignataro difende l’ex imbianchino.
Andrea Gianni
f.artina
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