La spesa si fa il Primo Maggio

SARONNO Negozi aperti a Saronno, e commessi sorridenti pronti ad accogliere clienti in giro per lo shopping o per la spesa mattutina. Lo ha deciso l’amministrazione comunale che, sulla scia di altre città della provincia di Varese, da Gallarate a Busto Arsizio, il Primo Maggio permette ai commercianti della città degli Amaretti di lavorare regolarmente. Una richiesta partita dall’associazione commercianti, che il Comune ha deciso di accogliere firmando una deroga all’ordinanza regionale che stabilisce la chiusura nella giornata dei lavoratori. Fra le polemiche dei sindacati e il consenso dell’opposizione, che si schiera con l’amministrazione comunale.

«Oggi, a Saronno, è in programma la festa delle associazioni, con stand e bancarelle nelle vie del centro e proprio in concomitanza con questo evento ci è sembrato opportuno lasciare ai commercianti la facoltà di rimanere aperti, su base strettamente volontaria, senza imporre niente a nessuno», spiega il sindaco Luciano Porro. Fra i paesi confinanti, rende noto l’Ascom, solo Gerenzano segue le orme di Saronno, lasciando ai commercianti la facoltà di rimanere aperti il Primo Maggio. Niente deroghe invece nei comuni di Cislago, Uboldo, Origgio e Caronno Pertusella, che rispetteranno la ricorrenza.

Soddisfatti i commercianti, un po’ meno i dipendenti. Che, come ogni sabato, si alzeranno presto per raggiungere casse, scaffali o banconi dei bar, richiamati all’ordine dai datori di lavoro.

«Non si tratta tanto di lavorare un giorno in più o in meno, ma del significato simbolico della cancellazione di una giornata che, quest’anno, celebreremo lavorando», spiega Gloria, commessa in un negozio di abbigliamento del centro. «Avevo già programmato di stare con la mia famiglia – sottolinea – perché mio marito, come tutti, oggi non lavora».

Polemiche anche dai sindacati, che esprimono un secco no all’apertura dei negozi, applicata a livello nazionale anche da comuni come Torino, Genova, Napoli e Firenze. «Il Primo Maggio è una festa santa dei lavoratori, che hanno diritto a godersi un meritato riposo», spiega Gianmarco Martignoni, sindacalista della Cgil. «Questa orgia consumistica non ha nessuna ragione di esistere nel periodo di crisi economica che stiamo vivendo e l’amministrazione comunale, in questo caso, si è dimostrato troppo arrendevole davanti alle pressioni dei commercianti».

Se la deroga lascia scontenti sindacati e dipendenti, unisce però maggioranza e opposizione. Con la Lega Nord che difende la scelta fatta dall’amministrazione di centrosinistra. «Se questo è un segnale per un rilancio dei negozi nel centro di Saronno, colpiti dalla concorrenza dei grossi centri commerciali, tanto di guadagnato», commenta il segretario cittadino Alessandro Fagioli. «Secondo noi i negozi dovrebbero avere la possibilità di aprire sette giorni su sette a patto che vengano rispettati i diritti dei dipendenti ai regolari turni di riposo».

f.tonghini

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