Roma, 25 giu. (Apcom) – E’ partito il valzer delle poltrone eccellenti. Sbloccato il nodo della presidenza delle Ferrovie dove dal primo luglio approderà l’attuale numero uno della Consob, Lamberto Cardia, al posto di Innocenzo Cipolletta, si fa concreta l’ipotesi di Antonio Catricalà, presidente dell’Antitrust, al vertice della Commissione nazionale per la società e la borsa. In lizza con Catricalà c’era il primo presidente di Cassazione, Vincenzo Carbone, ma, in ambienti governativi viene ormai data per scontata la nomina dell’ex segretario generale di palazzo Chigi, che potrebbe arrivare già al Consiglio dei ministri di mercoledì prossimo.
Per chiudere la partita mercoledì potrebbe però aprirsi uno scoglio formale. Infatti, spetta al presidente del Consiglio firmare il decreto di nomina, ma Silvio Berlusconi sarà impegnato per tutta la settimana prossima in una visita ufficiale in Brasile. E la nomina potrebbe slittare alla settimana successiva.
Nei giorni scorsi anche il viceministro all’Economia, Giuseppe Vegas, veniva indicato come papabile per il dopo-Cardia nel tam-tam del toto-nomine. Una scelta considerata da molti non opportuna visto il ruolo politico ricoperto da Vegas. Quanto a Carbone, invece, è già previsto che lasci la Cassazione a luglio per essere sostituito da Rosario Lupo.
Lo spostamento di Catricalà lascia aperta una delle caselle più delicate nelle poltrone delle Autorità di vigilanza, quella della presidenza dell’Autorità garante per la concorrenza. Tra le ipotesi, si parla dell’attuale direttore generale della Rai, Mauro Masi, ma sembrerebbe che Masi abbia già rifiutato. Nella rosa dei papabili per l’incarico ci sono anche gli stessi Carbone e Vegas.
Ormai ufficiali, invece, le nomine di Cardia – presidente Consob per sette anni che lunedì terrà la sua ultima relazione annuale all’Assemblea della Commissione – alla guida delle Fs, insieme a Mauro Moretti che resta amministratore delegato e l’avvicendamento alla Corte dei Conti dove al posto di Tullio Lazzaro è arrivato l’attuale presidente dell’Autorità per la Vigilanza sui contratti pubblici, Luigi Giampaolino.
Gab
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