Torino, 25 giu. (Apcom) – Sono una decina, per ora, gli indagati del caso “mozzarelle blu”, su cui il procuratore Raffaele Guariniello ha aperto un’inchiesta più di una settimana fa, quando i Nas di Torino operarono il primo maxi-sequestro di 70mila esemplari di formaggi che diventano color puffo una volta aperti. Un caso che si è esteso in Italia e in Europa.
“Ma potrebbero salire gli indagati – spiega Guariniello – più si va avanti e più ne scopriamo. Per ora ci sono due responsbaili della casa produttrice tedesca e i distributori in Italia, che fanno capo a più di una società”. Si procede per violazione delle legge del ’62 sugli alimenti, commercio di sostanze alimentari nocive e frode nell’esercizio del commercio.
“Siamo in contatto col Ministero della salute – prosegue il procuratore – per avere tutti i dati relativi alle importazioni nel nostro paese. So che in Germania le ispezioni sono gà state fatte. Ieri la nostra Procura ne ha effettuata una molto importante a Verona, presso lo stabilimento di una delle aziende importatrici”.
E da parte dei responsabili della casa madre tedesca, spiega il procuratore, stanno emergendo le prime spiegazioni. “Hanno parlato di acqua di raffreddamento prelevata dai pozzi contaminata – precisa Guariniello – inquinata cioè da materiali vari a causa di alcuni lavori di manutenzione che starebbero facendo. Stanno ammettendo quindi che in parte la responsabilità è loro”.
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