TRADATE I corpi di un uomo di 45 anni, C.B, e di una donna di 46, M.D.M., sono stati trovati in un’abitazione di via Lodula a Tradate. I due si sarebbero tolti la vita ingenerendo una dose micidiale di farmaci. C.B. lavorava come infermiere all’ospedale cittadino, la donna viveva invece nel Novarese. Sarebbe stato lui, dunque, a procurarsi sul luogo di lavoro l’occorrente a mettere in atto il loro terribile piano. A scoprire quanto successo, nel tardo pomeriggio di mercoledì, è stato un familiare dell’uomo che ha subito lanciato l’allarme: sul posto sono arrivati i soccorritori, i carabinieri della tenenza di Tradate e il pm varesino Luca Petrucci. Per la donna non c’era già
più niente da fare, mentre il 45enne è stato trasportato in condizioni disperate all’ospedale di Tradate, dove è spirato poco dopo. Le indagini dei carabinieri portano verso una pista passionale. Stando a quanto trapela dagli ambienti investigativi le due vittime, entrambi sposati e con figli, sarebbero stati legati da una relazione extraconiugale. Tra le ipotesi del gesto estremo, dunque, quella di un senso di colpa opprimente che li avrebbe divorati fino a maturare la soluzione più tragica. Ad avvalorare la tesi un biglietto trovato sul luogo del dramma. Solo l’autopsia, disposta dal pm e fissata per lunedì, potrà chiarire esattamente cosa è accaduto in quella casupola in una tragica sera di mezza estate.
v.colombo
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