Viareggio/ Familiari vittime in Procura: ‘A breve altri indagati’

Firenze, 18 mag. (Apcom) – “A giorni verrano fuori altri nomi, più ‘sostanziosi'”, nell’ambito dell’inchiesta sulla strage di Viareggio. I sette nomi iscritti finora, infatti, avrebbero avuto la precedenza perché stranieri, non perché più importanti di altri. Lo rivelano i familiari delle vittime della strage del 29 giugno, ricevuti questa mattina dal Procuratore Generale della Toscana. L’inchiesta starebbe perciò acquisendo connotati tutt’altro che

scontati. In primo luogo, perché le indagini starebbero procedendo ben oltre le responsabilità dell’officina di manutenzione che, il 2 marzo (4 mesi prima della strage) aveva rilasciato il treno, compreso naturalmente il primo, fatale carro, del convoglio. E, in secondo luogo, perché la Procura ha mostrato di tenere conto di molte delle segnalazioni fatte dalle quattro associazioni che si sono attivate dall’epoca del disastro.

Stando a quanto riportato dai tre rappresentanti dei familiari delle vittime, ricevuti dal Procuratore generale della Toscana, Beniamino Deidda, per più di un’ora, i sette nomi iscritti non sarebbero affatto la cornice principale dell’inchiesta, ma un passo necessario per acquisire la documentazione, all’estero, prima di poter passare a nomi più “sostanziosi”. Daniela Rombi, che perse la figlia di 21 anni dopo 40 giorni di agonia, ha raccontato: “Deidda ci ha detto di stare tranquilli e che la giustizia farà il suo corso. Si amplierà anche il numero degli indagati. Ha detto che i nomi non solo non può dirceli, ma non riesce a pronunciarli perché sono stranieri. Voi avrete capito, ci ha detto Deidda, che quei sette nomi non sono quelli importanti.

Grazie alla loro iscrizione sul registro degli indagati, è stato possibile acquisire una documentazione estera. Anche usciti nuovi nomi -continua Daniela Rombi- si potrà solo andare avanti per produrne altri. Non ci fossilizzeremo lì”. Deidda ha ricevuto Daniela Rombi, Alessandra Biancalana e l’avvocato Filippo Antonini.

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Xfi/Cro

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