CASSANO MAGNAGO In due rapinano la «Timeout» di via Boscaccio e fuggono con mille euro in contanti e la motocicletta di un dipendente. Il blitz è stato messo a segno poco dopo le 14.30 di martedì.
La coppia di rapinatori ha raggiunto via Boscaccio, civico 46/b, in sella a uno scooter Piaggio rubato a Milano nel settembre 2009. L’obiettivo era chiaro: la «Timeout srl», azienda che si occupa della gestione e della commercializzazione di macchine distributrici di bevande calde e fredde e di snack. L’azienda provvede periodicamente al ritiro dell’incasso di ciascun distributore posizionato in uffici pubblici e privati. E a quello i malviventi miravano. Ma hanno fatto male i conti. Il bottino, quello sostanzioso, era già “partito” alla volta della banca di fiducia per essere depositato. In cassa restavano quindi solo i mille euro in contanti.
La coppia, con il volto nascosto da un casco da motociclista, ha fatto irruzione negli uffici della ditta. Sul suo cammino non ha trovato né telecamere né sistemi di sicurezza: i due hanno avuto accesso diretto agli uffici. Uno di loro era armato di pistola; l’arma è stata puntata contro i dipendenti al lavoro. Sette persone nel panico ridotte all’impotenza: i rapinatori hanno raggiunto l’ufficio del titolare dell’azienda facendosi consegnare i mille euro. Non è chiaro, al momento, se il denaro fosse custodito in cassaforte o meno.
Arraffati i soldi i banditi sono fuggiti saltando in sella a una Yamaha di grossa cilindrata posteggiata nel cortile della ditta e di proprietà di uno dei dipendenti. I due sono spariti nel nulla senza lasciare traccia; dietro di loro è rimasto solo lo scooter Piaggio con il quale hanno raggiunto l’obiettivo.
Lo scooter è stato messo sotto sequestro ed è ora a disposizione dei carabinieri di Cassano e Busto per i rilievi scientifici. I rapinatori potrebbero aver lasciato una traccia sul mezzo.
Stando a quanto accertato sinora i balordi non avrebbero picchiato o malmenato nessuno dei presenti. Né avrebbero rinchiuso le vittime per poter guadagnare tempo sulla fuga. L’ordine dato ai dipendenti tenuti sotto tiro era quello di lasciar passare del tempo prima di chiedere aiuto.
f.tonghini
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