Massaggi a luce rossa I clienti sfilano in aula

GALLARATE Hanno sfilato uno dopo l’altro, ieri, nell’aula penale del tribunale di Gallarate, i clienti di un fantomatico centro massaggi della città che in realtà offriva prestazioni sessuali per poche decine di euro. L’intento del pubblico ministero, infatti, è stato quello di dimostrare, facendo parlare i testimoni diretti, come all’interno di un appartamento di via XXII Marzo, ad Arnate, si alternasse un giro di prostituzione favorito da qualcuno.
In questo caso dall’intestatario degli stessi locali, Xiaomei Yu,

40enne di origine cinese regolarmente domiciliato a Milano, che venne arrestato nel 2007 per aver dato in affitto l’alloggio a diverse squillo e che ora è imputato a processo.
Le ragazze, spacciandosi come massaggiatrici, si facevano pubblicità su internet e giornali locali attirando uomini più o meno compiacenti. La modalità – sempre la stessa: numero di cellulare pubblicato, risposta all’annuncio e appuntamento, infine incontro – fu utilizzata anche dai carabinieri in borghese cui bastò comporre il numero e presentarsi all’indirizzo comunicato per smascherare l’attività illecita.
Tuttavia dalle testimonianze finora ascoltate dal giudice Maria Greca Zoncu sarebbero vaghi i riferimenti ad altre escort se non a una cinese che da più persone fu vista da sola occupare l’abitazione.
«Non c’erano altre ragazze – ha fatto sapere uno dei clienti – io andavo a tarda sera e spesso chiedeva che mi fermassi la notte». Aggiungendo: «Le prime volte l’ho pagata poi non più». «Quando ho visto che era un “centro” cinese sono scappato», ha ammesso un altro. E ancora un terzo: «Non ho consumato rapporti sessuali perché non era di mio gradimento».
Insomma, uno spaccato delle abitudini di alcuni maschi della zona, chi per una sola volta chi per più volte, che però non sembra aver fornito elementi schiaccianti in vista di una possibile condanna. Rimane il fatto, comunque, che i teste si sono presentati di loro spontanea volontà senza attendere di essere citati a comparire, come sarebbe dovuto accadere, alla prossima udienza fissata per il 21 gennaio 2011.

e.romano

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