“Fantasmi a Gavirate e Comerio” Ecco il gosthbuster di Varese

GAVIRATE Non solo da extraterrestri e da streghe. Ora il Varesotto sarebbe terra privilegiata anche dai fantasmi, concentrati in particolare e non a caso nella zona dei laghi. «In proporzione al numero di abitanti – spiega Antonio Valmaggia, sensitivo ed ipnologo gaviratese, nonché presidente di Past Life Therapy – la nostra provincia e soprattutto la zona nord hanno una concentrazione di fantasmi superiore a quella di Scozia e Inghilterra che notoriamente ne sono la patria».
Valmaggia abita a Gavirate e si è

formato negli Usa, in India ed in Francia oltre ad essere consulente di numerose riviste scientifiche del settore. «Ricevo decine di segnalazioni – sottolinea lo studioso – in questo periodo mi sto occupando di alcuni casi a Gavirate, Comerio e Varese». In quasi tutte le circostanze si tratta di antichi palazzi o ville. Oltre che nei muri dell’edificio dove nel passato è avvenuto qualche evento traumatico, almeno secondo queste teorie, i fantasmi sarebbero «trattenuti anche dalla presenza dell’acqua dei nostri laghi». L’esperto sfata un luogo comune che ha fatto la fortuna di decine di film dell’orrore. «I fantasmi in quanto entità disincarnate non possono nuocere assolutamente all’uomo – afferma Valmaggia – è fisiologico avere paura ma l’unica volontà di queste presenze è quella di comunicare qualcosa alle persone cui si manifestano».
Fenomeni esoterici sempre più frequenti a quanto pare anche in una provincia come quella di Varese fatta di gente concreta. «Ad essere più sensibili sono le donne rispetto agli uomini, mentre a livello di animali domestici i cani hanno paura mentre i gatti no» sottolinea l’esperto. La presenza di fantasmi investe tutti gli organi di senso ed la classica immagine del lenzuolo bianco con due fori al posto degli occhi a cui la cinematografia ci ha abituati non c’entra niente. «Solo nel 30% dei casi ci sono apparizioni visive – sottolinea Valmaggia – negli altri casi queste presenze si manifestano sotto forma di odori ingiustificati, voci, lamenti o colpi sbattuti». Nelle segnalazioni ricevute dall’esperto buona parte è frutto della fantasia della gente. «Si tratta di un 40% ma dopo un colloquio ed un sopralluogo ci si rende subito conto se si tratta di esibizionisti o persone con problemi» evidenzia “l’acchiappa fantasmi” gaviratese.
Attraverso dei particolari riti energetici queste presenze possono essere allontanate. «I fantasmi vogliono solo comunicare e soffrono anche loro se non riescono a farlo» precisa Valmaggia. Alcuni imparano anche a conviverci. «E’ normale oggi avere una famiglia allargata ai disincarnati» scherza, ma non troppo, il sensitivo che solo alla fine del nostro colloquio mi confessa di avermi ricevuto in una casa, la sua, «dove sono presenti fantasmi».

b.melazzini

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