Vaticano/ Mons. Marchetto: lascio ma resto fermo su mie posizioni


Città del Vaticano, 1 set. (Apcom)
– Monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per i Migranti, paladino dei rom e degli immigrati, e che da tempo si batte per politiche di immigrazioni ‘umane’ e a sostegno dei migranti, lascia oggi l’incarico in Vaticano. Con cinque anni di anticipo. È una eccezione, quello di dimettersi a 70 anni anzichè a 75, di cui si possono avvalere i nunzi. E monsignor Marchetto può usufruire di questa eccezione.

Ma che le dimissioni avvengano proprio nel pieno della bufera politica sui rom e gli immigrati, all’indomani del rogo nel campo nomadi di Roma e i respingimenti in Francia, fa pensare. Tuttavia, l’arcivescovo, contattato da Apcom, ci tiene a precisare che – almeno per quanto riguarda lui – la decisione di lasciare l’incarico non è stata condizionata dalle sue prese di posizioni. E sulla risposta del Papa? “Bisogna chiedere a lui, ma io lo vedo come un gesto di benevolenza quello di avermi accordato le dimissioni”, risponde l’arcivescovo contattato al telefono.

Monsignor Marchetto spiega i motivi che lo hanno indotto a chiedere le dimissioni anticipatamente. “Già molto tempo fa, ho chiesto al Papa di essere sollevato da questo incarico al giungere dei 70 anni della mia vita. La cosa si è verificata il 28 agosto che ho compiuto appunto 70 anni. Ho fatto 20 anni in Africa – spiega il prelato – 30 anni in giro per le nunziature del mondo, ho avuto una brutta malattia nel 1998, sono 9 anni che mi occupo di questo incarico. Sono stati anni molto intensi e ho chiesto al Papa di potermi avvalere delle norme dei nunzi di andare in pensione a 70 anni anzichè a 75”.

L’arcivescovo sa già chiaramente cosa farà da ora in avanti. “Ho sempre avuto un amore speciale per la storia e nel 1990 mi è stato chiesto di studiare il Concilio Vaticano II. È un tema che mi piace e che piace alla chiesa. Quando si prende una decisione ci sono vari motivi da considerare, la conseguenza prima è che mi occuperò di questi studi sul Vaticano II”.

Ma monsignor Marchetto non rimpiange di aver preso posizioni, spesso dure e criticate, sul tema dell’immigrazione. “Ciascuno risponde a Dio, alla propria coscienza e alla chiesa delle sue posizioni. Io mi sono sentito in dovere di prendere certe posizioni, anche se non tutti erano d’accordo e ho incontrato le difficoltà che tutti conoscono”.

Ssa

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