Scorrevano fiumi di cocaina tra Legnano e Busto Arsizio, ma nelle ultime ore il traffico di droga è stato interrotto dalla Guardia di Finanza di Busto Arsizio, guidata dal capitano , al termine di un’operazione coordinata dal Pm di Busto Arsizio, .
Un’operazione, denominata “Albaianca”, durata poco più di un mese, che ha permesso di stroncare un’organizzazione ben radicata sul territorio, specializzata nel traffico di droga nella fascia compresa tra il Basso Varesotto e l’Alto Milanese. Complessivamente sono stati sequestrati 16 chili di cocaina, 250.000 euro in contanti, armi e munizioni.
In manette sono finiti tre narcotrafficanti, albanesi, residenti a Legnano (due), e a Fagnano Olona. L’indagine parte proprio da un barista residente a Fagnano, ma titolare di un locale in centro a Busto Arsizio sul quale i finanzieri avevano compiuto delle verifiche fiscali. Un locale chiuso ormai da parecchi mesi eppure in orari notturni il via vai era incessante.
Un’abitudine che ha insospettito, e non poco, gli investigatori che hanno deciso di incrementare i controlli effettuando appostamenti e servizi ad hoc. Il 14 giugno le Fiamme Gialle sono entrate in azione bloccando il barista albanese: grazie all’attività informativa, all’interno del box del bar sono stati ritrovati 200.000 euro in contanti e, divisi in panetti, oltre 6 chili di cocaina purissima. Secondo la ricostruzione la sostanza era destinata alla vendita all’ingrosso.
I militari hanno arrestato in flagranza l’albanese concludendo così la prima parte dell’operazione. Ma le indagini sono andate avanti anche se in realtà la seconda fase non avrebbe grandi collegamenti con la prima, se non per il fatto che anche a Legnano i due albanesi finiti in manette utilizzavano un box per nascondere la droga.
I tre individui sarebbero collegati solo da un legame di conoscenze, ma non di più. Nelle ore successive è scattata la seconda parte dell’operazione antidroga che ha permesso di incastrare altri due uomini, a Legnano dove è stato individuato un ulteriore box auto, collocato nei sotterranei di un lussuoso complesso residenziale, in uso ai due albanesi.
Anche in questo caso i militari si sono appostati per diversi giorni sospettando che il garage servisse per il deposito e lo stoccaggio della droga anche perché per l’immobile non era stato registrato alcun contratto di affitto. Durante la perquisizione sono stati ritrovati circa 10 chili di cocaina purissima in “panetti”, nascosta all’interno dei veicoli e in particolare in doppifondi ricavati nella carrozzeria. La droga era incastrata nei pezzi meccanici delle macchine con delle corde: tutto ciò ha reso ancora più complicate le operazioni di recupero. La droga, dopo essere stata tagliata e collocata sul mercato, avrebbe fruttato alla criminalità organizzata oltre 3.000.000 di euro.
© riproduzione riservata