A Como una eco internazionale grazie allo Swing Crash Festival

COMO Dici “Como” all’estero e tutti pensano subito a George Clooney? Può essere. Ma in Svezia, in Norvegia, nel Nord Europa, in certe parti dell’Asia, dell’Australia e degli Usa per tanti Como è la capitale europea dello swing. Come è possibile? Merito di Vincenzo Fesi e Isabella Gregorio che, da sette anni, organizzano con lo “Swing crash festival”, l’unica manifestazione spettacolare lariana che ottiene realmente un’eco internazionale. Lo testimoniano le centinaia di turisti vestiti e acconciati in perfetto stile anni Trenta che si riversano per una settimana nelle strade (e nei bar,

nei ristoranti, negli alberghi: il famoso indotto) ravvivandole con l’energia e il dinamismo di balli di cui si rischiava di perdere la memoria. Hanno nomi che appartengono al passato: lindy hop, charleston, tip tap, per danzarli occorrono stile, classe e tantissimo allenamento. E, naturalmente, c’è bisogno di una location disposta a rinunciare all’orribile musica che infesta le discoteche d’oggidì per lasciare spazio ai growl dei Washingtonians di Duke Ellington, alle infuocate scorribande dei Tympany Five di Louis Jordan, ai ritmi furibondi di Gene Krupa. A Como, per una calda e lunga settimana di giugno, succede tutto questo: piazza Cavour si trasforma in un dancefloor di ottant’anni fa e con un po’ d’immaginazione, grazie a quello scorcio di lago che ci è ancora concesso vedere, sembra di partecipare a un ballo estivo nella baia di San Francisco, mentre Woody Herman fra trottare il suo gregge di suonatori. Oltre alle registrazioni originali – che oggi marciano sulla modernissima piattaforma di un laptop, ma non hanno perso gli scricchiolii dei vecchi grammofoni – ci sono le orchestre dal vivo. Suonano come se il rock’n’roll non fosse mai nato, suonano nello spazio  ristretto del Loft, suonano tra i tavoli della Bottega di piazza Volta e si uniscono agli ambulanti per una gypsy jam, suonano per le strade allestendo una parata in stile New Orleans, suonano al Como Fashion Cafè tutta la notte, incuranti del caldo soffocante. E i ragazzi ballano. Trascinati da Vince & Isa, campioni internazionali, un fiore all’occhiello per la nostra città, oltre agli appassionati ci sono gli esperti: Pontus Persson, Joanna e Henric Stillman  arrivano dalla Svezia, Katia Hrastar dalla Slovenia, Moe Sakan da Osaka, Remy Kouakou Kouame dalla Francia, Peter Loggins e Mickey Pedroza proprio dagli U.S. of A. Americano, di origini orientali, è anche il presentatore, Mark Kihara, dall’incontenibile simpatia anche quando sceglie la musica alternandosi alla giapponese Lady Kamikaze, allo statunitense Tim Helzapoppin (anche scegliersi gli pseudonimi è un’arte) e ai nostri Dj Henry e Long Legs Teo, che gioca in casa. Questo lungo party si è concluso alle prime luci dell’alba di oggi, ma per chi non ha ancora voglia di smettere di ballare, stasera alle 21.30 il Fresco di viale Lecco 23, ha riservato un ultimo ballo per tutti.
Alessio Brunialti 

a.cavalcanti

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