Silvia e Renato si sono sposati. Ieri pomeriggio il sindaco di Castiglione Olona, Giuseppe Battaini, li ha uniti in matrimonio, mettendo la parola fine alla questione scoppiata sabato mattina, quando i due si erano presentati in municipio per la celebrazione delle nozze e la cerimonia era stata interrotta dai carabinieri. Lei è un’italiana di 20 anni residente in paese, lui un albanese di 25 anni, ufficialmente residente a Durazzo, senza permesso di soggiorno e per questo, irregolare. Non si trattava certo di un matrimonio di comodo: quella tra i due ragazzi è un’unione reale, effettiva. Ma questo dato di fatto evidentemente non è bastato per fermare i tutori dell’ordine che hanno comunque adempiuto al proprio mandato. A pochi giorni di distanza i due si sono ripresentati in Comune per la celebrazione delle nozze, questa volta è filato tutto liscio e da ieri pomeriggio i due sono marito e moglie. «Adesso siamo finalmente felici – ha detto Silvia dopo
la cerimonia – sabato ci sono rimasta molto male, anche se da una parte me lo aspettavo». E quando a Silvia chiediamo lumi sullo stato di clandestinità del marito lei risponde con sincerità, dicendo l’unica cosa possibile: «Sinceramente non lo so, non ci siamo sposati per queste ragioni e non ne voglio sapere nulla. Faremo tutto quello che c’è da fare, ora l’importante è che siamo sposati». Dunque una storia a lieto fine. E che sarebbe finita così lo si era intuito già dalle parole del sindaco di Castiglione Olona, Giuseppe Battaini, che sabato scorso aveva ribadito la propria disponibilità a sposare i due ragazzi, specificando che era comunque tenuto (in quanto pubblico ufficiale) ad avvertire i carabinieri dello stato di irregolarità del giovane. «Dopo l’identificazione da parte dei carabinieri i ragazzi oggi si sono ripresentati – ha detto Battaini – e, a norma di legge, li ho sposati, non essendoci nessun impedimento a questo riguardo».
f.tonghini
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