A processo l’Arsenio Lupin delle macchinette del caffè

Un 42enne senza fissa dimora a processo: già in carcere per altri reati, sceglie il rito abbreviato.

Nella notte del 25 novembre 2023, i sensori della scuola professionale Art School di via Vallarsa, a Varese, si attivano. Gli infrarossi segnalano un’intrusione e le videocamere riprendono l’uomo mentre si introduce nei locali. In pochi istanti, l’operatore da remoto attiva i fumogeni, costringendo il ladro alla fuga. Riesce a portare via solo pochi euro prima di scappare.

Quello alla scuola è solo il primo di tre colpi che il 42enne, senza fissa dimora e pluripregiudicato, avrebbe messo a segno nella stessa notte. Gli altri due episodi si verificano a breve distanza, in via Cimone, nella zona tra viale Belforte e il retrostazioni di Varese. In uno dei negozi il furto viene solo tentato, mentre nel secondo riesce a rubare altre poche decine di euro.

Un lungo elenco di reati

Le indagini, condotte dalle Volanti e successivamente dalla squadra Mobile di Varese, hanno permesso di identificare l’uomo, già in carcere a Busto Arsizio per una serie di reati, tra cui aggressioni alle forze dell’ordine e furti aggravati. La polizia Scientifica ha analizzato le impronte digitali trovate sulle macchinette erogatrici di caffè e snack, ma senza ottenere riscontri decisivi.

Il 42enne, difeso dall’avvocato Oskar Canzoneri, ha scelto il rito abbreviato per il processo in corso. Tra i reati a lui attribuiti anche episodi che avevano suscitato allarme in città, come le “spaccate” con tombini di ghisa.

Danni ingenti per le società delle macchinette

I furti, che riguardano scuole, negozi e attività in tutta la provincia di Varese, hanno provocato danni ingenti alle società che gestiscono le macchinette automatiche. Ogni intrusione ha comportato la forzatura degli erogatori, il danneggiamento dei montanti e la necessità di sostituire continuamente le ante. Complessivamente, i danni sono stati quantificati in decine di migliaia di euro.

Questi episodi rappresentano solo la punta dell’iceberg di una serie di furti aggravati da effrazione, che non hanno colpito solo Varese, ma anche altri centri del Varesotto, lasciando dietro di sé un lungo elenco di denunce e condanne.