VARESE «Varese ha bisogno di un osservatorio che tenga monitorati gli episodi di bullismo: un problema serio che spesso rimane sotto traccia». A dirlo è Adriana Battaglia, dirigente dell’istituto Don Milani e referente europea in tema di bullismo. Secondo Battaglia, il fatto che nella nostra città si senta parlare poco di bullismo non significa che ne siamo esenti. «Molto spesso – spiega – c’è paura da parte dei genitori, delle vittime e della scuola stessa a denunciare gli episodi: non emerge perché esiste una situazione di pseudo omertà e si tende a coprire e a sottovalutare questi episodi. Inoltre, c’è ancora poca consapevolezza del problema». La scarsa consapevolezza della gravità del problema è forse in parte dettata dal vuoto normativo in materia: non esiste il reato di bullismo, ma esistono singoli atti commessi dai bulli penalmente rilevanti, come gli insulti, le offese, le prese in giro, il razzismo, le estorsioni, le minacce e le aggressioni.«Oltre all’apertura di un osservatorio con
direzione regionale – continua Battaglia – stiamo lavorando affinché nell’Art 612 bis del codice penale venga inserito un nuovo articolo denominato reato di bullismo. I giudici oggi, quando si trovano a deliberare in merito, lo chiamano così. È ora che si prenda coscienza del problema: a Varese atti di bullismo ce ne sono e come». Basti pensare all’episodio verificatosi lo scorso anno all’esterno dell’Itpa e dell’Itis di Tradate quando, durante l’intervallo, uno studente con un coltellino ha tagliato la gola a un altro studente. Per fortuna, per la vittima tutto si è risolto per il meglio. Ma quando si parla di bullismo non bisogna subito associarlo ad atti di violenza fisica. «Alle elementari il bullismo si estrinseca attraverso un’emarginazione del soggetto che provoca una sofferenza psicologica che mina l’autostima della vittima. Alle scuole superiori si manifesta anche con atti violenti che, normalmente avvengono all’esterno delle mura scolastiche».Un ruolo fondamentale lo giocano gli insegnati. «Loro hanno il potere di segnalare i fenomeni».
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s.bartolini
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