A Varese un tenore di vita da podio Ma non per tutti: «Pochi i ricchi»

Nonostante i dati relativi a disoccupazione, casse e mobilitò e il costante calo dei consumi, secondo un’indagine (il Rapporto sulla qualità della vita nelle province italiane) condotta dal dipartimento di Scienze sociali ed economiche della Sapienza di Roma, per molte province italiane la qualità della vita nel 2013 è migliorata: sono, infatti, 59, su un totale di 110, quelle in cui è stato registrato un miglioramento, che è stato oltretutto il più alto negli ultimi cinque anni. 

È principalmente nel centro-nord che gli italiani vivono meglio: medaglia d’oro a Trento, mentre “ripete l’anno” Crotone. Rispetto al passato nel 2013 si è assistito a un netto miglioramento della qualità della vita del Nord-Ovest e dell’Italia centrale. Ma in sostanza i territori che escono meglio dallo studio (qualità della vita «buona», per un totale di 29) sono quelli del Nord-Est, con gran parte delle Marche, una fetta minore della Toscana e del Piemonte.

Sotto la voce “tenore di vita”, la provincia di Varese si classifica tra le prime tre province lombarde, subito dopo Milano e Monza e Brianza. Meno di un mese fa, il quotidiano Il Sole 24Ore collocava Varese in posizione numero 46 nella classifica delle province in cui si vive meglio, scalando ben venti posizioni rispetto al 2012.

Ricca e ben servita, secondo questa classifica, Varese continua ad arrancare sul lavoro, sull’ordine pubblico e sul tempo libero. È un territorio che sta cambiando pelle: nella roccaforte del Carroccio lo spirito imprenditoriale sarebbe ai livelli minimi, così come il numero di librerie e di ristoranti.

Eccelliamo, invece, per  le esportazioni, gli assegni pensionistici, la bassa inflazione, la copertura con la banda larga e le infrastrutture. Ma gli ultimi dati resi noti in merito al tasso di disoccupazione dicono ben altro. Infatti, secondo gli ultimi dati resi noti dalla Camera di Commercio in provincia di Varese siamo passati dal 7,7% della forza lavoro in cerca di occupazione del 2011 a un valore medio per lo scorso anno dell’8,5%, pari a 35.618 persone.

Quindi, dove sta la realtà dei fatti? Secondo il professor , docente di Economia e sociologo, nonostante l’analisi andrebbe approfondita sulla base degli indicatori in cui siamo deficitari, il nostro territorio è una spia di ciò che accade nel nostro Paese. «È una questione di come è distribuita la ricchezza sul territorio: anche a Varese sono pochi a possedere tanto e tanti a possedere poco».

Valeria Deste

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