VIGGIU’ Intrigo internazionale a due passi dal confine svizzero, a Viggiù. Milionario russo finisce in manette con la moglie: secondo la sua versione sarebbe vittima di un complotto riconducibile a Putin. Gli uomini della squadra mobile di Varese hanno dato esecuzione l’altro ieri al mandato di cattura internazionale che pendeva sulla testa di Andrej Spiridonov, 41 anni, e della moglie Irina Spiridonova, 32 anni.I due sono accusati da Mosca di aver causato un non meglio descritto danno da 11 milioni di euro alla Russia. La donna è ricercata anche dalla giustizia venezuelana: secondo l’accusa si sarebbe spacciata per emissaria del governo Putin stipulando contratti milionari con la PDVS, la maggiore compagnia petrolifera del Venezuela. La coppia è stata raggiunta nella bella villa antica affittata in via Sant’Elia a Viggiù nel 2009; una sorta di lussuosa magione da 700 metri quadri circondata da un parco con perfetto vialone d’accesso. L’intera proprietà è invisibile dall’esterno in quanto circondata da alti muri di cinta sulla cui sommità sono state installate delle telecamere di sicurezza. Evidente è l’esigenza per la coppia di garantire sicurezza a se stessi e ai loro tre figli, l’ultimo dei quali praticamente neonato. Il benessere familiare sarebbe garantito da una fiorente attività di import export con la Russia, oltre a cospicue vendite immobiliari. In Italia i coniugi hanno sempre tenuto una condotta irreprensibile. Spiridonov, in passato, pare avesse contatti con gli oligarchi legati agli ambienti putiniani, tanto da essere stato vicino alla Duma russa. Con gli anni avrebbero però cambiato i
propri orientamenti e sarebbe divenuto uno dei finanziatori del partito di opposizione, mettendo a repentaglio la propria sicurezza. Di qui la necessità di lasciare la madre patria e ritirarsi a Viggiù restando il più possibile nell’ombra (la coppia è in possesso di regolare permesso di soggiorno e ha ottenuto a giugno lo status di rifugiato politico), senza rendersi visibile nemmeno durante i viaggi in auto: una Mercedes nera con vetri oscurati.L’uomo avrebbe rigettato ogni accusa: il mandato di cattura spiccato dalla giustizia moscovita con l’accusa di frode internazionale sarebbe – a loro dire – un complotto putiniano ai danni suoi e della moglie. È acclarato che, per quanto emerso, la coppia in Italia non abbia commesso alcun illecito. In casa della coppia gli uomini della Mobile hanno trovato, nascosti in una valigetta infilata dietro a un armadio, 661 mila euro in contanti in banconote da cinquecento euro per le quali i legali di Spirodonov hanno già chiesto il dissequestro: il denaro, che in base alle accuse sarebbe provento di illecito, secondo la versione del milionario russo è il frutto della vendita di un immobile in Russia. La somma avrebbe dovuto essere investita nell’acquisto di una casa a Stresa.Marito e moglie sono già stati scarcerati: non sussistono infatti elementi tali da giustificare una custodia cautelare in carcere. Lunedì, infine, è fissata la prima udienza davanti alla corte d’appello di Milano per stabilire se concedere o meno l’estradizione chiesta dalla Russia; richiesta che potrebbe contrapporsi allo stato di rifugiato politico concesso a giugno.Simona Carnaghi
a.cavalcanti
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