Il Parco Regionale Campo dei Fiori ha finalmente raggiunto la sua vetta più ambita. La Trigonometrica, con i suoi 1227 metri, punto più alto dell’intero massiccio, è ora proprietà pubblica. Un sogno inseguito per anni, reso possibile da un bando di Regione Lombardia, che ha consentito l’acquisto dell’area ad alto valore ambientale.
Non si tratta solo di un successo amministrativo: è un risultato simbolico, strategico e profondamente affettivo per l’intera comunità.
«Sono anni che ci lavoriamo – raccontano dal Parco –. Dopo gli eventi catastrofici volevamo che la cima del Campo dei Fiori fosse finalmente di tutti. Abbiamo fatto la corte a questa vetta per tanto tempo. Oggi possiamo dire che è nostra. È della comunità».
Da proprietà privata a bene comune
Fino a oggi, l’area era in mano a privati e dunque inaccessibile alle azioni del Parco: non era possibile partecipare a bandi, né avviare interventi di restauro o di recupero ambientale.
Con l’acquisto, si apre una nuova fase di tutela e valorizzazione. Il Parco potrà finalmente intervenire per ripristinare e proteggere un ambiente straordinario, cruciale per la biodiversità, la regolazione delle acque e la prevenzione del dissesto idrogeologico.
“Se la montagna sta bene in alto, sta bene anche in basso”: è il principio guida che accompagnerà i prossimi interventi.
Un patrimonio fragile da custodire
La vetta Trigonometrica è un luogo speciale, non solo per la vista mozzafiato ma anche per la sua unicità geologica e ambientale.
Qui si trovano habitat carsici di superficie e sotterranei – campi solcati, doline e grotte – che ospitano una fauna ricchissima e probabilmente anche specie floristiche endemiche o rare, tipiche dei massicci calcarei prealpini.
Negli ultimi anni l’area ha subito duri colpi: la tempesta ALEX, con venti superiori ai 110 km/h, ha devastato ampie porzioni di bosco; successivamente il bostrico dell’abete rosso ha aggravato la situazione, compromettendo ulteriormente le foreste artificiali di abete e larice giapponese.
Nonostante ciò, la vetta ospita ancora uno degli habitat più preziosi del Parco: i prati magri, ambienti rari e di altissimo valore ecologico, presenti anche sul vicino Monte Chiusarella.
In arrivo un progetto LIFE per il recupero ambientale
Con l’acquisizione pubblica, il Parco ha già candidato un progetto LIFE dell’Unione Europea, in collaborazione con l’area MAB UNESCO, diverse università e altri parchi regionali.
Il piano – se finanziato – riguarderà non solo la vetta Trigonometrica, ma anche le aree di Orino e del Villaggio Cagnola, con interventi mirati al restauro del bosco, alla valorizzazione dei prati magri e alla tutela della biodiversità.
«Finalmente possiamo fare ciò che prima era impossibile. Solo su aree pubbliche possiamo operare. Ora che la vetta è di tutti, possiamo prendercene cura», sottolineano dal Parco.
Un passo avanti per la gestione dei boschi
Alessandro Boriani, presidente dell’associazione Asfo Valli delle Sorgenti, commenta con entusiasmo:
«La proprietà dei boschi è un tema essenziale per promuovere una gestione forestale sostenibile e superare il frazionamento fondiario, vero nodo dello stato di abbandono dei boschi europei e lombardi.
Il nostro obiettivo è unire le proprietà pubbliche e private per costruire un programma decennale di gestione coordinata sul versante sud del Campo dei Fiori.
Questa acquisizione è un passo avanti fondamentale: un investimento strategico per la nostra montagna e un segnale forte del ruolo che il Parco Campo dei Fiori svolge per la salvaguardia e lo sviluppo delle nostre comunità».



 
						











