Abigail e il «suo» Balotelli «E ora guai a chi lo tocca»

VARESE «D’ora in poi guai a chi parla male di mio fratello».Così Abigail Barwuah, sorella naturale di Mario Balotelli, il calciatore che lunedì sera ha emozionato l’Italia con un gol davvero cinematografico.La giovane di 23 anni, che vive a Varese, e che lavora come event-manager in un negozio di via Del Cairo, ha postato su Facebook una frase simile a quella sopra riportata. Che in poche ore ha collezionato 177 «mi piace» e 56 commenti. «Non ho guardato la partita Italia-Irlanda perché ero fuori a cena, ma appena sono rincasata ho visto il replay con il gol – racconta Abigail – Il giorno dopo non ho chiamato mio fratello per congratularmi, perché Mario non fa altro che il suo lavoro. Ma ho voluto sottolineare su Facebook che le persone vanno apprezzate per quello che sono, non per quello che hanno. Che senso hanno le critiche se poi basta un gol a cancellarle? ».Lunedì, al momento del gol, dalle finestre di tutta Italia si sono alzate urla euforiche. Veri e propri inni

a Super Mario. Puntuali, però, sono arrivate anche le critiche. Colpa di uno sfogo indirizzato a chissà chi da Balotelli.Il commissario tecnico Cesare Prandelli ha commentato: «Dipende dall’umore del momento, ma Balotelli è fondamentalmente un ragazzo d’oro. Che deve fare un salto di qualità per diventare un campione». La sorella Abigail ce l’ha con chi critica Super Mario per il carattere un po’ impulsivo e sospetta che sia colpa dell’invidia: «Forse alle persone dà fastidio che un ragazzo di colore stia facendo strada – dice Abigail – Secondo me, al suo posto, vorrebbero sangue italiano». Tante persone si sono dimostrate d’accordo con lei: «Chi ne parla male, Abi, non capisce nulla di pallone. Sarò di parte visto che sono interista, ma per me rimane il migliore attaccante italiano» scrive un suo amico. E un altro. «Il razzismo è da idioti. Poi dai tifosi avversari i fischi arriveranno sempre». C’è anche chi reputa il gol di Mario un colpo inferto al razzismo: «questa è la risposta di Mario anche ai tanti italiani razzisti!».

s.bartolini

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