Abodi: «Ce la farete» Laurenza: «Aiutatemi»

Luglio è iniziato e il Varese non ha ancora messo al sicuro l’iscrizione al campionato di B, il ventunesimo della sua storia. I biancorossi non sono però così messi male, come ci ha detto il presidente della Lega di B Andrea Abodi: «Stiamo tenendo d’occhio un paio di situazioni critiche e il Varese sembra abbastanza a posto ed è un pezzo avanti rispetto ad

altre due società». Abodi omette i nomi delle squadre, che però sono facili da indovinare: Brescia e Siena, davvero con il fiato sospeso. Il presidente di Lega non dice altro e smentisce le voci che lo vorrebbero al posto di Giancarlo Abete alla guida della Federcalcio: «Quello che è certo è che finirò regolarmente il mio mandato in B, restando fino al 2016».

Dove sarà il Varese fra due anni? Difficile da pronosticare visto che, per il momento, non c’è neppure l’iscrizione al prossimo campionato, anche se Nicola Laurenza ha spezzato ieri il suo lungo silenzio con un altrettanto lungo discorso per chiarire la situazione del club. Il campionato incomincerà con tre punti di penalizzazione: a quello già preso per il ritardato pagamento dei contributi previdenziali e delle ritenute Irpef relative alle mensilità di gennaio e febbraio, se ne aggiungono adesso altri due perché non è stata garantita in tempo la fidejussione di 800 mila euro e non è stata nemmeno versata la stessa cifra per l’Irpef di marzo e aprile. Il patron è però ottimista: «Regolarizzeremo la situazione entro la metà di luglio e per la fidejussione non ci sono problemi perché è coperta da 300 mila euro di titoli personali e dai 500 mila euro garantiti dalla Lega per i movimenti di mercato di giugno: il 5 luglio saranno certificate le entrate derivanti dalle cessioni di Pavoletti e Lazaar. A ottobre, invece, torneranno nelle casse societarie gli 800 mila euro della fidejussione dell’anno scorso».

Le acque non sono comunque calme per i tanti debiti accumulati dal Varese, come rivela Laurenza: «Superano i 9 milioni di euro, di cui 7,7 sono quelli contratti con l’erario: si tratta per lo più di Iva non pagata e dei contributi non versati ai nostri dipendenti non tesserati, per cui ho chiesto una rateizzazione di cinque

anni anche se spero di poter spalmare il debito in 10 o 15 anni. Ci sono poi altri due milioni spettanti a fornitori e a procuratori: se un po’ mi vergogno per non essere riuscito a saldare tutti i micro creditori che hanno creduto nella causa biancorossa, bisognerà cambiare approccio nei confronti dei procuratori».

Avevo ordinato a dg e ds…

L’impegno di Laurenza non è stato sufficiente e il presidente chiede aiuto: «Da un anno sto pompando da solo sul cuore di una società che ha rischiato di morire e per cui ho investito 5 milioni. Non mi tiro indietro ma non posso fare tutto io: continuo ad aspettare le eccellenze di un territorio ricchissimo e per il futuro ho in mente un azionariato popolare per coinvolgere i professionisti». Laurenza punta al salto di qualità: «L’anno scorso avevo ordinato al d.g. Montemurro e al d.s. Milanese di abbassare di un milione e mezzo i costi della prima squadra ma invece la spesa è stata maggiore perché è stato deciso di cambiare l’allenatore con tutto il suo staff e siamo arrivati ad avere 31 giocatori in rosa. I responsabili di queste scelte non ci sono più e ora c’è spazio solo per una gestione virtuosa, capace di spendere meno di quanto si incassa».

Laurenza ha incontrato l’ex patron Riccardo Sogliano, a cui apre ancora la porta: «Vuole bene al Varese che ha rifondato dieci anni fa e ha grandi meriti, come Claudio Milanese, uno dei pochi che si è sempre fatto vivo, anche nei momenti di difficoltà. Sono disponibile a unire le forze con chi ama questa squadra, come Sogliano».

Il presidente fa capire che ha bisogno di essere sostenuto e di aspettarsi un ingresso in quota da parte di chi ha a cuore le sorti dei biancorossi. Laurenza sa che la partita decisiva è in corso e va vinta con l’aiuto di tutti: «È stato meglio salvarci ai playout e non a tre giornate dalla fine, perché gli spareggi hanno dato compattezza all’ambiente. Compattezza e volontà sono indispensabili ora per giocarci questi altri playout sul piano finanziario: li vinceremo iscrivendoci. L’11 luglio partirà la campagna abbonamenti e mi aspetto un rinnovo in massa delle tessere in prelazione: questo generoso contributo è fondamentale per il Varese che, per andare avanti, ha bisogno anche del centesimo trovato per terra».

© riproduzione riservata