ROMA – La Lega frena sull’approvazione del nuovo decreto che prevede la fornitura di armi all’Ucraina. Il capogruppo del Carroccio, Massimiliano Romeo, ha sottolineato come, «vista la situazione attuale, sarebbe opportuno attendere l’evoluzione delle trattative sul piano di pace promosso dagli Stati Uniti, in modo da definire un provvedimento pienamente coerente con il percorso diplomatico in corso e che includa le garanzie di sicurezza per Kiev che emergeranno dal negoziato internazionale».
Parole che riflettono una prudenza legata alla complessità del conflitto e al rischio di compromettere il dialogo diplomatico. Più duro invece il vicesegretario della Lega, Roberto Vannacci, che ha espresso dubbi sulle notizie riguardanti l’uso di droni da parte dell’Ucraina per colpire territori dell’Unione Europea. «Ci dicono che stanno invadendo l’Ue con i droni, ma non abbiamo alcuna prova concreta — ha dichiarato Vannacci —. È una propaganda occidentale molto aggressiva. Possibile che non ne catturino mai uno?».
Il vicesegretario ha poi evidenziato il rischio di un’escalation: «L’alternativa a una pace ragionevole in Ucraina è solo andare a combattere e a morire per Kiev».
La posizione della Lega riflette dunque una linea di cautela, in attesa di sviluppi nei negoziati internazionali, puntando a un equilibrio tra sostegno all’Ucraina e volontà di non compromettere i tentativi di risoluzione diplomatica del conflitto.













