GALLARATE Altro che spirito natalizio e aiuto reciproco tra vicini di casa. Le abbondanti nevicate del febbraio del 2009 hanno fatto scoppiare la rabbia di un uomo di Cassano Magnano che, pala da neve in mano, si è avventato contro il vicino colpendolo per ben due volte, ad un braccio e al costato. I fatti risalgono all’inverno di due anni fa e sono stati ricostruiti ieri, in tribunale a
Gallarate, davanti al giudice Maria Greca Zoncu. «La notte prima aveva nevicato abbondantemente e così, di mattina, sono sceso per spalare la neve nel parcheggio davanti a casa – ha raccontato l’uomo che ha denunciato l’aggressione -. “E’ quello il modo di spalare la neve?” mi ha chiesto il vicino e poi ha iniziato a insultarmi sempre più pesantemente. In un istante me lo sono trovato contro».
Il sessantenne di Cassano, alto e di corporatura massiccia, soprattutto se confrontata con quella, esile, del ragazzo aggredito si sarebbe quindi lanciato contro il giovane. «Prima ha cercato di colpirmi alla testa con la pala da neve – ha raccontato la vittima – ma sono riuscito a parare il colpo, fermando la pala con l’avambraccio sinistro. A quel punto sono scivolato e lui mi ha colpito un’altra volta, al costato, mentre mi trovavo a terra».
Il ragazzo, incredulo e spaventato per l’accaduto, si è così rialzato ed è ritornato in casa. «Ho subito chiamato i carabinieri per denunciare il fatto, ma loro mi hanno detto che non sarebbero potuti venire per la cattiva condizione delle strade». Denuncia poi presentata in Procura.
In aula, ieri, sono stati chiamati a deporre anche i genitori del ragazzo che, quel giorno, assistettero alla scena dal terrazzino di casa. Ora l’uomo deve rispondere dell’accusa di lesioni aggravate. Fin qui la versione della parte offesa. Nella prossima udienza, che si terrà dopo Natale, verranno sentiti i
testimoni della difesa ai quali sarà chiesto di fornire la loro versione dei fatti. Alla base del litigio, però, potrebbero esserci piccoli screzi tra vicini di casa. Bollenti spiriti che la neve non sarebbe riuscita a raffreddare e che soprattutto non possono giustificare un’aggressione a colpi di pala.
j.bianchi
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