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Acquistare una abitazione all’asta non dà sempre la certezza del possesso

Aggiudicatari - Differenze che intercorrono tra provvisori e definitivi. Vince la pazienza

Comprare casa all’asta è sicuramente conveniente, ma non indenne da grattacapi.
Tanto per cominciare, nel caso di aggiudicazione ad un asta bisogna sapere che inizialmente l’aggiudicazione è soltanto provvisoria, perché, nei successivi 10 giorni dall’asta, è possibile presentare offerte in aumentato di un quinto, rispetto al prezzo di aggiudicazione finale.

In questo caso, intervenute nuove offerte, verranno riconvocati tutti partecipanti (quindi chi non si è aggiudicato il bene, l’aggiudicatario provvisorio e l’offerente in aumento del quinto) e verrà indetta una nuova asta, con prezzo base la precedente aggiudicazione più l’aumento di un quinto.
Nel caso in cui questa offerta in aumento non venga presentata, si potrà parlare di “aggiudicatari definitivi”. A questo punto, essendo sicuri di essere gli aggiudicatari del bene, si dovrà provvedere al pagamento del saldo prezzo entro 60 giorni dall’asta. Le spese di acquisto di un immobile all’asta a carico dell’aggiudicatario maturano dopo la vendita andata a buon fine ed equivalgono, in genere, a quelle di una compravendita ordinaria.

Oltre al prezzo di aggiudicazione, l’aggiudicatario dovrà sostenere altri costi, alcuni obbligatori ed altri eventuali, quali imposte catastali e di registro del decreto di trasferimento, cancellazioni delle trascrizioni pregiudizievoli, oneri di sanatoria urbanistica se l’immobile presenta abusi edilizi, spese per la liberazione dell’immobile se occupato e la procedura di liberazione non è stata avviata prima, nonché provvedere alle spese condominiali arretrate, relative all’anno in corso e all’esercizio precedente, per le quali è tenuto a risponderne in solido con il debitore esecutato.