Il mondo dell’automobile piange la scomparsa di Ercole Spada, il celebre car designer originario di Busto Arsizio, considerato uno dei grandi maestri dello stile automobilistico del Novecento. I funerali si terranno mercoledì alle 10.30 nella chiesa di San Pietro in Vincoli di Cavoretto, sulle colline torinesi che si affacciano sul Lingotto, cuore storico dell’industria Fiat.
Numerosi i tributi apparsi nelle principali testate di settore: Motor1 lo ricorda come “il Maestro silenzioso”, definizione del giornalista tedesco Roland Hildebrandt, mentre per Quattroruote è stato “il maestro delle fuoriserie” e Automoto.it lo celebra come “un genio del design italiano”. Anche la Repubblica ha voluto omaggiarlo: “Ogni linea tracciata, un esempio di eleganza”.
Durante una carriera lunga oltre cinquant’anni, Spada ha firmato modelli entrati nella storia: dalla Aston Martin DB4 GT Zagato – forse il suo capolavoro – alla SVS Codatronca TS, realizzata dallo studio Spadaconcept fondato con il figlio Paolo. E ancora: Lamborghini 3500 GTZ, Lancia Flavia e Fulvia Sport, Alfa Romeo 2600 SZ, le celebri Giulia TZ e TZ2 per Autodelta, la Ford GT70, le BMW Serie 5 e Serie 7, le Fiat Tipo e Tempra, la Lancia Delta 3 porte e la Ferrari Testarossa Zagato F.Z.93.
A Busto Arsizio, sua città natale, qualcuno si chiede oggi se non meriti una Benemerenza civica postuma. Nel 2021, Ercole Spada era stato già insignito del Premio Enrico Dell’Acqua – Difendere e garantire il futuro, nell’ambito della giornata del Ringraziamento della Patronale di San Giovanni. Come Dell’Acqua, anche lui ha portato il nome di Busto nel mondo: un talento discreto ma immenso, che ha saputo trasformare il metallo in arte.