Addio a Giuseppe Crippa, genio della microelettronica italiana

È morto a 90 anni l’imprenditore lecchese che fondò nel suo garage un colosso mondiale dei semiconduttori. Il ricordo commosso della sua azienda e della comunità di Merate

È morto all’età di 90 anni Giuseppe Crippa, fondatore della Technoprobe, azienda leader mondiale nei semiconduttori e nella microelettronica. Imprenditore visionario, Crippa ha lasciato un segno profondo nell’industria hi-tech italiana e non solo, trasformando un’idea nata in garage dopo la pensione in un impero da miliardi di euro.

Nato nel 1935 a Robbiate, in provincia di Lecco, Crippa aveva lavorato per oltre trent’anni alla ST Microelectronics prima di mettersi in proprio. Nel 1996 fondò Technoprobe a Cernusco Lombardone, cuore operativo dell’azienda che oggi conta 11 sedi nel mondo e 3 centri di sviluppo. La svolta arrivò con la produzione delle probe card, dispositivi chiave per il testing dei microchip, che resero Technoprobe un gigante globale nel settore.

Il debutto in Borsa consolidò il successo: “Ho scoperto di essere miliardario leggendo Forbes”, raccontava con ironia, sottolineando come i soldi non fossero mai stati il suo obiettivo principale. Il suo patrimonio era stimato in 4,1 miliardi di euro, guadagnati tra gli 87 e i 90 anni.

In un comunicato ufficiale, l’azienda lo ha ricordato come un uomo “pervaso da una inesauribile passione per la tecnologia e l’innovazione, da una visione imprenditoriale eccezionale e da un profondo rispetto per le persone”. Technoprobe ha deciso di sospendere le attività per 24 ore in tutte le sedi, in segno di lutto.

Oltre all’impegno professionale, Crippa era noto per il suo sostegno al territorio: attraverso una Fondazione ha promosso numerose iniziative benefiche, con particolare attenzione all’ospedale di Merate.

La camera ardente sarà allestita lunedì, mentre i funerali si svolgeranno in forma privata. Con la scomparsa di Crippa, l’Italia perde uno dei suoi imprenditori più illuminati e generosi, capace di dimostrare che non è mai troppo tardi per cambiare il mondo.