07 Feb 2024
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Nel cuore di Roma, nella tranquillità di una clinica, si è spenta Maria Fida Moro, la primogenita di Aldo Moro, figura di spicco della Democrazia Cristiana e presidente del Consiglio rapito e ucciso dalle Brigate Rosse nel tragico 9 maggio 1978.
La notizia della sua morte è stata annunciata in Aula dal presidente di Palazzo Madama, Ignazio La Russa, che ha invitato l’assemblea a osservare un momento di silenzio in memoria della figura politica e della donna che è stata Maria Fida Moro. Aveva 77 anni.
La sua vita è stata segnata da una serie di battaglie personali, incluse difficoltà cardiache e lotte contro diversi tumori, che alla fine l’hanno costretta a un lungo ricovero nella clinica romana dove si è conclusa la sua esistenza.
Il Percorso Politico e Personale di Maria Fida Moro
Primogenita di Aldo Moro, Maria Fida ha ereditato la passione per la politica dal padre, diventando senatrice nel 1987 con la Democrazia Cristiana. Dopo un breve periodo come indipendente con Rifondazione Comunista nel 1990, ha contribuito alla formazione di Alleanza Nazionale.
Nel corso degli anni, ha dimostrato la sua resilienza e il suo impegno politico. Nel 2016, si è candidata come capolista di “Più Roma-Democratici e Popolari” alle elezioni comunali di Roma, sostenendo il candidato Roberto Giachetti.
La sua vita è stata raccontata nel libro “La casa dei cento Natali”, un resoconto che offre uno sguardo intimo sulla storia della sua famiglia e sul contesto politico dell’epoca.
Il Ricordo di una Figura Politica e Umana
La scomparsa di Maria Fida Moro lascia un vuoto nella politica italiana e nel cuore di coloro che hanno conosciuto la sua determinazione e la sua forza. La sua eredità, segnata dalla tragica storia del padre e dalla sua stessa lotta contro le avversità, rimarrà un capitolo importante nella memoria collettiva del Paese.
La sua figura sarà ricordata non solo per il suo impegno politico ma anche per la sua resilienza personale di fronte alle sfide della vita. La politica italiana saluta Maria Fida Moro, una donna che ha portato avanti il nome e l’eredità di una delle figure più emblematiche della storia politica italiana.
