«Questa è la macchina per te». Bastava questa frase, pronunciata con quel mezzo sorriso sotto la pipa e lo sguardo limpido, per capire che Maurizio Cellina non parlava solo di fotografia. Stava consegnando un pezzo di sé, la sua arte, il suo modo di leggere il mondo.
Era figlio di Luigi, fotografo amato e riconosciuto a Gavirate, e ne aveva raccolto l’eredità in un’epoca sospesa tra la penombra della camera oscura e la luce spietata del digitale. In quegli anni, mentre la pellicola lasciava il passo ai pixel, Maurizio continuava a scattare, collezionando volti, gesti, momenti che sarebbero diventati la memoria stessa di una comunità.
Il suo “archivio Cellina” non è solo un insieme di fotografie. È un racconto in immagini: i sorrisi stretti attorno a un tavolo nel crotto, a guerra finita; lo sguardo severo dei partigiani con i caricatori lunghi, affacciati al balcone del municipio nei primi giorni della Liberazione; le strade coperte da neve alta, lucidate dal passo lento dei buoi; le colline di Orino negli anni Cinquanta, quando il paese era poco più che quattro strade immerse nel silenzio.
Scattava per amore della bellezza, ma anche per dovere verso la memoria. Non era un testimone distante: aveva camminato in quelle stesse vie come consigliere comunale, poi assessore, tra il 1990 e il 1999. Conosceva ogni volto che ritraeva, ogni storia che fermava in un’immagine.
Quando c’era qualcosa da fotografare, lui arrivava. Si avvicinava, inquadrava, e con un colpo secco di otturatore rubava all’oblio un pezzo di presente. Così, per decenni, ha insegnato senza proclami che la vita è un lampo: basta un attimo per viverla, basta un click per conservarla.
Maurizio Cellina avrebbe compiuto 77 anni il prossimo 29 settembre. Se ne va il fotografo, resta l’archivio. E in quelle fotografie, ogni volta che le si guarda, il tempo si ferma di nuovo.
Per chi volesse dare un saluto a Maurizio, potrà farlo presso Onoranze Funebri La Campagnola a Cuveglio il 15/08 dalle 9 alle 12 e il 16/08 dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18. Seguirà benedizione delle ceneri a Orino, nella settimana successiva.