Addio a Trixi Bulla Montecchi, l’artista che dava voce e luce al legno

Originaria dell’Austria, ha saputo trasformare il fascino dei boschi in opere luminose amate in tutto il territorio

Il legno era il suo linguaggio, la sua memoria e la sua casa. Non sorprende che l’arte di Trixi Bulla Montecchi, scomparsa a 82 anni, parlasse direttamente dal cuore dei boschi: materia viva che, nelle sue mani, cambiava forma, si accendeva, diventava poesia. Nata in Austria, terra di foreste e di silenzi verdi, Trixi portava con sé quello spirito naturale trasformandolo in oggetti che non erano semplici creazioni, ma storie scolpite nella luce.

Le sue lampade – frutto di una creatività intensa e gentile – continueranno a testimoniare la sua energia: pezzi capaci di emozionare, di sorprendere, di regalare atmosfere intime. Tra i ricordi più affettuosi, la mostra realizzata insieme a Stefania Pellegatta alla Galleria Boragno, evento che molti ricordano come un momento magico, quasi sospeso nell’atmosfera natalizia che lo circondava.

A darne l’annuncio sono il marito Federico e le figlie, Stefania con Matthias e Caterina, che la salutano definendola «un’artista ispirata e una sportiva appassionata», un ritratto che racconta allo stesso tempo sensibilità, vitalità e forza.

Trixi riposa fino a martedì 9 dicembre alle ore 16 nella casa funeraria “Le Origini – Mismirigo” in viale Sicilia 5.
Orari:

  • da lunedì a sabato 8:30–12:00 / 14:00–18:00
  • domenica e lunedì 8 dicembre: 9:00–12:00 / 15:00–17:00

Un ultimo saluto a un’artista che ha saputo trasformare il legno in luce e la materia in emozione.