Addio al papà di Bobo: morto il vignettista Sergio Staino. Disegnò la sinistra disillusa

Si è spento all'età di 83 uno dei maggiori rappresentanti della satira italiana. Politicamente schierato, socialmente impegnato, tra battaglie e denunce, divenne celebre per un personaggio che esprimeva con amara ironia il disincanto dell'uomo medio dal cuore progressista

FIRENZE – È morto oggi a Firenze, all’età di 83 anni, Sergio Staino, uno dei vignettisti più importanti e influenti della storia italiana. Il creatore di Bobo, il celebre personaggio che ha fatto sorridere e riflettere i lettori per decenni con la visione di un italiano medio con il cuore a sinistra. Una figura amara, inquieta, tra rabbia e disincanto. Era ricoverato da qualche giorno in ospedale per un malore.

Nato a Firenze nel 1940, Staino ha iniziato la sua carriera di vignettista nel 1962, collaborando con diverse riviste e quotidiani. Nel 1970 ha fondato la rivista “Cuore”, che ha contribuito a diffondere la satira politica e sociale in Italia. In quegli anni ha creato il celebre Bobo.

Nel 1980 Staino ha fondato il collettivo “Vizi e virtù”, che ha riunito alcuni dei più importanti vignettisti italiani. Il collettivo ha pubblicato la rivista “Cannibale”, che ha rappresentato una nuova frontiera della satira politica.

Negli anni ’90 Staino ha ricoperto diversi ruoli di rilievo nel mondo dell’editoria e della comunicazione. È stato direttore del quotidiano “L’Unità” dal 1996 al 1998 e ha fondato la casa editrice “Rizzoli Lizard”.

Un artista impegnato. A sinistra

Oltre al suo talento artistico, Staino era anche un uomo impegnato politicamente, ovviamente a sinistra.

Negli anni della contestazione studentesca, Staino ha sostenuto le lotte dei giovani contro la guerra e la repressione. Negli anni della lotta alla mafia, ha denunciato le collusioni tra politica e criminalità organizzata. Negli anni della guerra in Iraq, ha criticato l’intervento militare americano.

Staino era un maestro della satira. Il suo lavoro era sempre acuto e pungente, ma allo stesso tempo era capace di suscitare il sorriso e la riflessione.

I suoi personaggi, come Bobo, erano sempre capaci di cogliere le contraddizioni della società e della politica italiana. Le sue vignette, partendo da un ottica chiaramente di parte, erano spesso metafore della realtà, capaci di far riflettere il lettore su temi importanti.