Addio ammortizzatori Presidio e paura a Casciago

I 52 lavoratori della Franz Isella preoccupati per il futuro incerto. La protesta è destinata ad andare avanti. E c’è chi parla di cessione

– Presidio ieri mattina davanti alla sede dell’azienda Franz Isella di Casciago, con i 52 dipendenti che da ieri sono rimasti senza ammortizzatori sociali, dopo la scadenza della cassa integrazione e con prospettive future che si prospettano difficilissime, senza salario e senza ammortizzatori sociali.
I lavoratori non prendono lo stipendio da tre mesi e nemmeno, sempre da 90 giorni, l’assegno dall’Inps per la cassa integrazione. Durante il presidio di protesta davanti a cancelli dello stabilimento di via Manzoni, c’è stato un incontro tra la proprietà, rappresentata dalla famiglia Castiglioni, colpita però da un’inchiesta giudiziaria e i rappresentanti dei lavoratori.

«Ai dipendenti è stato promesso il pagamento di una mensilità di stipendio entro la fine della settimana – afferma Flavio Cervellino (Fim Cisl) – L’azienda ha deciso di mettere in ferie i lavoratori che però difficilmente riuscirà a pagare; almeno però, si riesce in questo modo a coprire da un punto di vista contributivo i dipendenti».
I lavoratori e il sindacato hanno avanzato una proposta per cercare di risolvere la situazione e per dare un futuro all’azienda,

che già prima dell’inchiesta giudiziaria che ha travolto il gruppo Castiglioni, era comunque in difficoltà a causa della crisi economica.
«La Franz Isella – spiega Cervellino – è stata ammessa ai benefici del decreto Prodi Bis per l’amministrazione controllata come altre imprese del gruppo Castiglioni; i lavoratori però sono in capo ad un’altra azienda, una newco, la Castiglioni Houses, la quale non è invece stata ammessa».
Una situazione ingarbugliata che rischia seriamente di lasciare i lavoratori senza alcuna prospettiva né ammortizzatore sociale.
«Chiediamo ai commissari del gruppo ed al custode delle azioni, in questo momento di fatto l’unico proprietario della Franz Isella, di risolvere il contratto d’affitto tra le due società, in modo da far rientrare i dipendenti nell’azienda originaria e usufruire dei benefici derivanti dalla procedura Prodi bis» sottolinea l’esponente della Fim Cisl dei Laghi.
I lavoratori non hanno nessuna intenzione di mollare e sono pronti ad andare avanti nella protesta; un’altra assemblea dei dipendenti potrebbe essere convocata venerdì o al massimo lunedì, mentre si vocifera di una possibile cessione dell’azienda ad un altro gruppo.

«Non nascondo che la situazione sia molto difficile – commenta Cervellino – come Fim siamo pronti a organizzare altre iniziative come il presidio di ieri mattina, con il fine di far propendere chi di dovere verso il rientro dei dipendenti nell’azienda originaria; ci sono tutti i presupposti per farlo, visto che ci sono delle inadempienze contrattuali tra le due società». Alla Franz Isella la metà dei lavoratori è o è originaria di Casciago; un’azienda simbolo del territorio, dove ci sono dipendenti che ci lavorano da 30 anni e che hanno cominciato a 16 anni.
Al presidio di ieri è intervenuto anche il sindaco Andrea Zanotti, il quale ha deciso di scrivere una lettera ai commissari liquidatori e di coinvolgere il deputato del Pd Angelo Senaldi.
«La situazione è molto ingarbugliata – dichiara il primo cittadino – anche mio nonno ha lavorato alla Franz Isella; come Comune non abbiamo purtroppo risorse per intervenire. Siamo vicini ovviamente ai lavoratori e alle loro famiglie; abbiamo appena introdotto l’iniziativa “Pane & Lavoro” ma è una goccia nel mare».