Afghanistan, Strage alla moschea, ucciso vicecapo degli 007

Kabul, 3 set. (Ap-Apcom) – Nel giorno in cui le grandi potenze coinvolte in Afghanistan si sono riunite a Parigi per definire le future linee d’azione, i talebani hanno fatto l’ennesima carneficina. Gli irriducibili del mullah Omar hanno ucciso il numero due dei servizi segreti in un attentato che ha provocato, in tutto, ventiquattro morti e una settantina di feriti nella provincia orientale di Laghman.

Un kamikaze, alla guida di un’autobomba, si è fatto saltare in aria vicino a una moschea del capoluogo Mehtar Lam (100 chilometri a est di Kabul) mentre era in corso un funerale. Il suo obiettivo era una riunione sul tema della sicurezza alla quale stavano prendendo parte numerosi amministratori locali, oltre alla vittima numero uno: il vice capo dei servizi segreti afgani, Abdullah Laghmani. Il presidente Hamid Karzai e l’Onu hanno condannato con fermezza l’attentato, rivendicato da un portavoce dei talebani.

Un portavoce del governatore di Lahman, Sayed Ahmad Safi, ha confermato l’uccisione di Laghmani, vicedirettore della Direzione nazionale della sicurezza (Nds), l’intelligence afgana. La Nds è guidata da un tagico, e l’uccisione di Laghmani, di etnia pashtun, rischia di esacerbare ulteriormente le tensioni etniche durante il conteggio dei risultati delle presidenziali del 20 agosto.

Al momento, il presidente uscente Karzai (pashtun) rimane in testa con il 47,3% delle preferenze, davanti al suo principale avversario, l’ex ministro degli Esteri Abdullah Abdullah – mezzo tagico e mezzo pashtun, ma considerato in tutto e per tutto un candidato tagico – che si attesta al 32,6%. I risultati parziali diffusi oggi dalla Commissione elettorale indipendente (Iec) si basano sul 60,34% dei seggi conteggiati a livello nazionale, ossia poco più di 3 milioni e 885mila schede.

Oltre a Laghmani, l’attentato ha ucciso diversi alti funzionari: il direttore esecutivo dell’ufficio del governatore di Laghman, il capo del consiglio provinciale, due guardie del corpo del vice capo dell’intelligence e 18 civili, ha precisato Safi. “Un attentato simile in una moschea durante il mese sacro di Ramadan è indifendibile” ha tuonato il vice capo dell’Onu in Afghanistan, Peter W. Galbraith. “Il contrasto fra la vasta maggioranza degli afgani che chiedono la pace in questo mese sacro e i responsabili di un attacco simile – ha aggiunto – non potrebbe essere più stridente”.

In un comunicato, Karzai ha affermato che il “nemico” ha tentato di uccidere funzionari “coraggiosi e devoti” ma altre persone con le stesse caratteristiche, ha assicurato, li sostituiranno presto. Nel frattempo, ventisette rappresentanti delle nazioni impegnate a vario titolo in Afghanistan si sono riuniti a Parigi per discutere del futuro del Paese dopo le recenti controverse elezioni presidenziali.

Spr

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