Si è liberato Ryan Boatright, playmaker minuto ma talentuoso che a Varese conosciamo bene: sono infatti rimasti ben impressi nella memoria i 31 punti che rifilò sul groppone della prima Openjobmetis di Paolo Moretti il 14 febbraio scorso, portando Capo d’Orlando ad espugnare Masnago e conducendola progressivamente alla salvezza.
Lo hanno tagliato i cinesi del Foshan Long Lion, nonostante le 24 “perle” di media segnate a partita, rimpiazzandolo con un giocatore vagliato dalla Pallacanestro Varese quest’estate, Dj Kennedy. Intrecci alle sliding doors del mercato a parte, ci si chiede se il nome del regista americano che stupì la Sicilia possa interessare a una realtà come quella autoctona, da giorni ben attenta ai movimenti dell’orbe terracqueo cestistico in modo direttamente proporzionale al rendimento dei suoi attuali alfieri.
La vittoria, sempre sia lodata, conquistata a Pesaro richiede un aggiornamento del borsino: stabile la posizione di Maynor, che nelle Marche “problema” è arrivato e “problema” è ripartito; in rialzo le quotazioni di Anosike, resuscitato all’Adriatic Arena e per il momento uscito dai radar dell’insoddisfazione; in crollo le azioni di Melvin Johnson, al cospetto della Consultinvest ancora una volta offensivamente improduttivo e messo ai margini da Moretti (il suo minutaggio è crollato nelle ultime tre partite di serie A, trascorse in campo per non più di 19 primi di media).
Si può cambiare tutto, per amor del cielo. Certi momenti di frustrazione, che – va purtroppo scritto – la Openjobmetis 2016/2017 ha già fatto provare, non spingono nient’altro che verso l’avvicendamento di alcuni giocatori, soluzione semplice all’epoca del mercato sempre aperto non fosse per quell’inevitabile occhio alle casse societarie che aiuta a desistere e, a volte, a ragionare. E allora proviamo almeno per un secondo a far finta di non avere a disposizione questa via di fuga spesso efficace ma costosa e spersonalizzante, viaggiando sulla macchina del tempo verso un’epoca in cui non potevi sostituire, se non durante opportune finestre, nemmeno gli atleti che ti s’infortunavano tra capo e collo.
Cosa farebbe Varese? Cosa potrebbe fare Moretti? Nessun consiglio, ci mancherebbe altro, solo qualche ragionamento a “voce alta”. La prima mossa – lo si scrive da due settimane – potrebbe essere quella di spostare Avramovic in quintetto al posto di Maynor. Qual è il rischio? Bruciare “Avra”? Un talento così non si brucia. Deprimere Eric?No, tutt’altro: gli si darebbe la possibilità di concentrare in meno tempo la sua classe. Seconda mossa: cavalcare molto di più i quintetti piccoli con Johnson da “tre” ed Eyenga da quattro. Quanti tiri aperti da fuori sbaglia il buon Chris, encomiabile nel rendimento ma non un tiratore? Se su quella mattonella ci metti Melvin, magari… Terzo: usare Avramovic da guardia con Bulleri o, al limite, con Cavaliero in regia: Aleksa è l’unico che sappia inventare un canestro nel gruppo. Si potrebbe andare avanti per righe e anche molto meglio di così: basterebbe avere la voglia di difendere le scelte dell’estate, per non farla sembrare già lontanissima con le sue speranze.