Aggressioni sui mezzi pubblici, l’allarme dei controllori: serve legge più dura

A Varese convegno Inail sulle violenze nel trasporto pubblico, tra bodycam, vigilanza privata e Daspo alle fermate

VARESE – «Ogni volta che salgo sull’autobus ho paura». A parlare è Antonio Marangiolo, controllore di Autolinee Varesine, intervenuto giovedì 30 ottobre al convegno promosso da Inail Varese sulle aggressioni a bordo degli autobus e alle fermate. Il fenomeno, in aumento negli ultimi anni, preoccupa aziende e lavoratori del settore, che auspicano maggiore presenza delle forze dell’ordine e interventi normativi più efficaci.

Marangiolo ha raccontato la sua esperienza diretta: per proteggersi, lui e i colleghi si sono dotati di bodycam per registrare episodi violenti. «Ormai i ragazzini si sentono impuniti – ha aggiunto – serve una legge che faccia capire a tutti che chi sbaglia subirà conseguenze».

L’amministratore delegato di Autolinee Varesine, Fabrizio Laudi, ha denunciato il crescente numero di aggressioni a personale e passeggeri e ha sottolineato l’importanza di controlli frequenti a bordo da parte delle forze dell’ordine. Giovanni Stefano Galli, presidente dell’Agenzia Tpl Como Lecco Varese, ha annunciato finanziamenti per telecamere sui mezzi e l’avvio di una sperimentazione con istituti di vigilanza privata per prevenire episodi violenti.

Tra le novità annunciate dal Comune di Varese, l’estensione del Daspo: attualmente applicabile solo al terminal bus di piazzale Kennedy, potrà presto essere adottato per aggressioni avvenute in tutte le fermate cittadine.

Secondo i dati Inail, in Italia si registrano quasi 6.000 aggressioni sul lavoro negli ultimi cinque anni, di cui il 20% in Lombardia. In provincia di Varese, nel 2024, sono state denunciate 13 aggressioni nel settore del trasporto passeggeri, un dato che rappresenta solo la punta dell’iceberg di un fenomeno più ampio.